
Con la pubblicazione del tanto atteso rapporto della Commissione per la sicurezza nazionale sull’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti devono affrontare una scomoda verità: l’America, nelle parole dei copresidenti Eric Schmidt e Bob Work, “non è pronta a difendere o competere sull’intelligenza artificiale”.
Schmidt, l’ex amministratore delegato di Google, e Work, l’ex vicesegretario alla difesa, sono persone esperte in materia di AI, più di chiunque altro nel governo o nel settore privato.
Gli americani dovrebbero considerare questa minaccia come un problema incombente.
Qual è la situazione attuale e dove stanno andando gli Stati Uniti D’America?
Innanzitutto, affrontiamo l’avversario più ovvio e preoccupante nel campo dell’IA: la Cina. I cinesi si sono concentrati incessantemente per un decennio sull’intelligenza artificiale e hanno costruito un “approccio di governo completo” partendo da zero, per diventare la potenza globale dominante dell’IA.
Ciò include una massiccia attenzione alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e all’istruzione matematica a tutti i livelli in quanto hanno:
È una strategia intelligente e applicata in modo coerente per dominare questo campo oggi più che vitale.
Nel frattempo, Washington ha adottato principalmente un approccio di mercato, nella speranza che la Silicon Valley e altri centri tecnologici finanzino molta ricerca di base e mantengano l’America in gioco.
Gli Stati Uniti sono rimasti indietro nell’istruzione STEM e le regole sulla privacy precludono la raccolta di enormi set di dati per la sperimentazione.
Mentre alcuni laboratori del governo e dell’università degli Stati Uniti sono impegnati nella ricerca sull’intelligenza artificiale e l’esercito sta appaltando parte di questo lavoro, l’approccio è finora troppo blando.
Ancora più importante, l’intelligenza artificiale è importante in molti campi, dalla produzione alla pubblicità, alle cure mediche all’agricoltura.
Ma la zona in cui il pericolo maggiore è quello di restare indietro rispetto ai principali avversari è abbastanza chiara: le operazioni militari.
Fonte
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