
Redazione RHC : 1 Dicembre 2025 07:34
A nove mesi dall’entrata in vigore del Digital Operational Resilience Act (DORA), il settore finanziario europeo si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire una resilienza dei dati all’altezza delle nuove normative. Secondo un recente sondaggio di Veeamcondotto da Censuswide, il 96% delle organizzazioni finanziarie in EMEA ammette che il proprio livello di resilienza non è ancora sufficiente per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento europeo.
La normativa DORA, entrata in vigore a gennaio 2025, nasce con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza digitale e la continuità operativa delle istituzioni finanziarie, in un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più sofisticate e pervasive. Eppure, nonostante il 94% delle aziende intervistate dichiari di attribuire oggi a DORA una priorità maggiore rispetto al passato, il percorso verso la piena conformità è tutt’altro che concluso.
Il regolamento ha avuto un impatto diretto sui team IT e di sicurezza: il 41% delle organizzazioni segnala un aumento dello stress e della pressione interna, mentre il 37% deve affrontare costi crescenti imposti dai fornitori ICT. A ciò si aggiunge un dato preoccupante: il 20% delle aziende non ha ancora ottenuto il budget necessario per implementare le misure richieste dalla normativa DORA.
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In questo scenario, la cybersecurity diventa il pilastro su cui costruire una vera resilienza operativa. Non si tratta solo di proteggere i dati, ma di garantire che siano sempre disponibili, recuperabili e sicuri, anche in caso di attacco o interruzione. La “resilienza radicale” promossa da Veeam si fonda proprio su questo principio: offrire soluzioni in grado di integrare backup, ripristino, portabilità e intelligence, in ambienti cloud, virtuali, fisici, SaaS e Kubernetes.
Le lacune da colmare
Il sondaggio evidenzia come molte organizzazioni siano ancora lontane dal soddisfare alcuni requisiti fondamentali del DORA. Il 24% non ha avviato test di continuità operativa, né implementato procedure di segnalazione degli incidenti. Il 21% non ha ancora garantito l’integrità dei backup e il recupero sicuro dei dati e il 34% considera la gestione del rischio dei fornitori terzi il requisito più difficile da implementare, a causa della scarsa visibilità sulle supply chain e della complessità delle reti esterne.
Secondo Alessio di Benedetto, Country Manager di Veeam Software Italia, “La normativa DORA ha acceso i riflettori sulla necessità di una resilienza operativa concreta. In Italia, molte aziende stanno ancora cercando di colmare il divario tra conformità e protezione reale. In Veeam crediamo che la cybersecurity debba essere al centro di questa trasformazione: non solo per difendere i dati, ma per garantirne disponibilità e ripristino immediato. È il momento di andare oltre il backup tradizionale e costruire una resilienza digitale duratura“.
È qui che la cybersecurity assume un ruolo strategico: non solo come strumento di protezione, ma come leva per una governance più consapevole e integrata.
La normativa DORA non è solo una questione di conformità, ma un’occasione per ripensare laresilienza informatica. Le organizzazioni che sapranno investirvi, puntando su cybersecurity e data protection avanzata, saranno le più pronte ad affrontare le sfide future.
L’iniziativa “Veeam è Molto di Più” invita aziende e professionisti ad andare oltre il semplice backup e considerarlo non più come una semplice copia dei dati, ma come pilastro strategico per garantire continuità, sicurezza e agilità del business. La vera resilienza nasce dalla capacità diripristinare rapidamente sistemi e ambienti, di gestire laportabilità dei dati tra cloud, infrastrutture virtuali e container, e diproteggerli con soluzioni sicure, immutabili e crittografate. In un modello dicloud ibrido, che unisce flessibilità e controllo, la resilienza dei dati diventa così una necessità strategica per assicurare la continuità operativa in un mondo in cui le interruzioni non sono più l’eccezione, ma la norma.
Redazione
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