Red Hot Cyber, il blog italiano sulla sicurezza informatica
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
TM RedHotCyber 970x120 042543
Enterprise BusinessLog 320x200 1
Arriva HashJack: basta un “#” e i browser AI iniziano a vaneggiare

Arriva HashJack: basta un “#” e i browser AI iniziano a vaneggiare

Redazione RHC : 27 Novembre 2025 07:59

I ricercatori di Cato Networks hanno scoperto un nuovo tipo di attacco ai browser basati su intelligenza artificiale chiamato HashJack. I ricercatori hanno utilizzato il simbolo “#” negli URL per iniettare comandi nascosti, eseguiti dagli assistenti AI dei browser, aggirando tutte le tradizionali misure di sicurezza.

L’attacco HashJack sfrutta il fatto che le parti di un URL dopo il carattere “#” non lasciano mai il browser né raggiungono il server.

Gli aggressori possono aggiungere il carattere “#” alla fine di un URL legittimo e quindi inserire prompt dannosi. Di conseguenza, quando un utente interagisce con una pagina tramite un assistente di intelligenza artificiale integrato (come Copilot in Edge, Gemini in Chrome o il browser Comet di Perplexity), queste istruzioni nascoste vengono elaborate dal modello linguistico ed eseguite come istruzioni legittime.


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Gli esperti definiscono questo attacco “la prima iniezione indiretta di prompt in grado di trasformare qualsiasi sito web legittimo in un vettore di attacco”.

Durante i test, i ricercatori hanno dimostrato diversi scenari di sfruttamento per HashJack. Ad esempio, i browser AI con funzionalità basate su agenti (come Comet) possono essere indotti con l’inganno a trasmettere i dati degli utenti a server controllati dagli aggressori. Altri assistenti AI possono essere indotti con l’inganno a visualizzare link di phishing o istruzioni fuorvianti.

Le conseguenze di tali attacchi includono il furto di dati, il phishing, la diffusione di informazioni errate e possono persino danneggiare la salute dell’utente (ad esempio, se l’intelligenza artificiale fornisce raccomandazioni errate sul dosaggio dei farmaci).

“Questo è particolarmente pericoloso perché il tasso di successo è molto più alto rispetto al phishing tradizionale. Gli utenti visualizzano un sito web familiare e si fidano ciecamente delle risposte dell’assistente AI”, spiega Vitaly Simonovich, ricercatore di Cato Networks.

I ricercatori hanno informato gli sviluppatori di Perplexity della loro scoperta a luglio, e Google e Microsoft hanno fatto lo stesso ad agosto. Le reazioni sono state contrastanti: Google ha classificato il problema come “comportamento previsto”, ha assegnato un livello di gravità basso e si è rifiutata di implementare una correzione, mentre Microsoft e Perplexity hanno rilasciato patch per i loro browser.

I rappresentanti di Microsoft hanno sottolineato che l’azienda considera la protezione contro le iniezioni indirette di prompt un “processo continuo” e indaga a fondo su ogni nuova variante di tali attacchi.

Nel loro rapporto, i ricercatori sottolineano che i metodi di difesa tradizionali sono impotenti contro gli attacchi HashJack. Pertanto, affrontare tali problemi richiede difese multilivello, tra cui la gestione e il controllo dell’uso di strumenti di intelligenza artificiale, il blocco di frammenti di URL sospetti sul lato client, la limitazione dell’elenco degli assistenti di intelligenza artificiale consentiti e il monitoraggio attento dell’attività dei browser con funzionalità di intelligenza artificiale.

Infatti, le organizzazioni ora devono analizzare non solo i siti web stessi, ma anche la combinazione “browser + assistente AI” che elabora il contesto nascosto.

  • attacco AI
  • browser
  • Cato Networks
  • furto di dati
  • HashJack
  • HashJack attacco
  • iniezione di prompt
  • Intelligenza artificiale
  • phishing
  • sicurezza
Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Cybersicurezza, l’evoluzione normativa verso la prevenzione infrastrutturale e la crisi di fiducia
Di Paolo Galdieri - 27/11/2025

L’attuale accelerazione normativa in materia di cybersicurezza non è un fenomeno isolato, ma il culmine di un percorso di maturazione del Diritto penale che ha dovuto confrontarsi con la dematerial...

Immagine del sito
Simulazioni di Phishing: 5 consigli per evitare i falsi positivi dal CERT-AgID
Di Redazione RHC - 26/11/2025

Sempre più amministrazioni avviano simulazioni di campagne di phishing per misurare la capacità dei propri dipendenti di riconoscere i messaggi sospetti. Quando queste attività coinvolgono struttur...

Immagine del sito
WormGPT e KawaiiGPT Migliorano! Le “AI del male” sono un’arma per i cybercriminali
Di Redazione RHC - 26/11/2025

I criminali informatici non hanno più bisogno di convincere ChatGPT o Claude Code a scrivere malware o script per il furto di dati. Esiste già un’intera classe di modelli linguistici specializzati...

Immagine del sito
L’Europa si ribella: “Basta Microsoft”. Il Parlamento punta alla sovranità tecnologica
Di Redazione RHC - 26/11/2025

Un gruppo di membri del Parlamento europeo hanno chiesto di abbandonare l’uso interno dei prodotti Microsoft e di passare a soluzioni europee. La loro iniziativa nasce dalle crescenti preoccupazioni...

Immagine del sito
Shakerati Anonimi: la storia di Marco e il “prezzo” della Fiducia
Di Redazione RHC - 26/11/2025

Ciao a tutti… mi chiamo Marco, ho 37 anni e lavoro come impiegato amministrativo in uno studio commerciale. È la prima volta che parlo davanti a tutti voi e sono un pò emozionato … e vi assicuro...