Akamai: un bug di un plugin WordPress è stato sfruttato dopo sole 24 ore dal rilascio dell'exploit
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Akamai: un bug di un plugin WordPress è stato sfruttato dopo sole 24 ore dal rilascio dell’exploit

Akamai: un bug di un plugin WordPress è stato sfruttato dopo sole 24 ore dal rilascio dell’exploit

Redazione RHC : 17 Maggio 2023 08:43

La distanza tra “disclosure pubblica” e utilizzo dell’exploit di sfruttamento di un bug si assottiglia sempre di più. In questo caso sono passate solo 24 ore prima che le prime scansioni venissero rilevate.

Infatti, i criminali informatici hanno iniziato a sfruttare una vulnerabilità recentemente corretta nel plug-in WordPress Advanced Custom Fields (CVE-2023-30777) appena 24 ore dopo la pubblicazione di un exploit PoC.

Il problema, il CVE-2023-30777 è un XSS reflected che consente agli aggressori non autenticati di rubare informazioni sensibili ed elevare i propri privilegi sui siti WordPress vulnerabili. Allo stesso tempo, il plugin ha più di 2.000.000 di installazioni attive.


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La vulnerabilità è stata scoperta da Patchstack il 2 maggio 2023 e divulgata insieme all’exploit PoC il 5 maggio, il giorno dopo che lo sviluppatore del plugin ha rilasciato un aggiornamento alla versione 6.1.6.

La vulnerabilità richiede l’interazione con un utente connesso che ha accesso al plug-in per eseguire codice dannoso nel browser, che alla fine fornisce agli aggressori un accesso altamente privilegiato al sito. A quanto pare, questo aspetto non ferma gli hacker, che ricorrono al social engineering nei loro attacchi.

Secondo gli esperti di Akamai, dal 6 maggio 2023, c’è stata un’attività notevole per scansionare e sfruttare questo bug, con gli aggressori che hanno utilizzato l’exploit pubblicato nell’articolo Patchstack.

“Akamai ha analizzato i dati sugli attacchi XSS e ha identificato gli attacchi iniziati entro 24 ore dal rilascio dell’exploit PoC. Ciò che è particolarmente interessante è la richiesta stessa: l’attaccante ha copiato e utilizzato il codice di esempio dall’articolo Patchstack”, avvertono gli esperti.

Considerando che più di un milione di siti non hanno ancora aggiornato il plug-in all’ultima versione, esiste un vasto campo di attività per gli aggressori.

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