
Un gruppo di hacker ritenuti collegati all’Iran ha affermato di aver rubato migliaia di cartelle cliniche dall’ospedale Ziv Medical Center in Israele. Secondo loro, tra i dati rubati ci sono i registri del personale militare israeliano.
L’attacco all’ospedale, situato nella città di Safed, vicino ai confini con Siria e Libano, ha comportato l’accesso non autorizzato a 500 GB di dati. Questi dati includono circa 700mila documenti contenenti informazioni personali e mediche dei pazienti, come tipi di malattie e farmaci prescritti.
Nel suo canale Telegram, il gruppo che si fa chiamare Malek Team rivendica la responsabilità di questo attacco. All’interno di diversi post ha iniziato a pubblicare documenti, inclusi presunti dati delle forze armate israeliane dell’IDF.

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La data dell’attacco all’ospedale non è stata specificata. La scorsa settimana l’Autorità nazionale israeliana per la sicurezza informatica ha messo in guardia su un incidente. Tale incidente ha specificato aveva colpito i sistemi informatici dello Ziv Medical Center.
Secondo la dichiarazione, l’incidente è stato rapidamente individuato e contenuto senza compromettere il lavoro del centro medico. A scopo precauzionale, l’ospedale ha temporaneamente spento i server e alcuni sistemi informatici.
Il team di sicurezza ha avviato un’indagine per scoprire se la fuga di informazioni di cui parlano gli hacker è realmente avvenuta. Tuttavia, i risultati di questa indagine non sono stati ancora pubblicati.

Come riportato dal quotidiano israeliano The Jerusalem Post, questo è il terzo attacco informatico contro Ziv Centro medico negli ultimi quattro mesi. I media locali riferiscono che l’ospedale e l’autorità israeliana per la protezione dei dati hanno bloccato l’attacco in tempo. Tuttavia riconosciuto che ci sono segni di fuga di informazioni dai sistemi dell’ospedale.
Le autorità israeliane hanno vietato l’uso, il trasferimento o la diffusione di qualsiasi informazione rubata. Hanno annunciato l’intenzione di sporgere denuncia contro chiunque sia coinvolto in questo incidente.
Gli hacker del Malek Team ha anche rivendicato la responsabilità di attacchi informatici contro altri obiettivi in Israele: Tra questi l’Ono Academic College, nonché alcune società israeliane di tecnologia e media.

Gli hacker hanno pubblicato numerose prove di dati rubati. Tra questi i video di lezioni universitarie e interviste con i candidati, nonché scansioni dei passaporti e dei documenti delle loro vittime. L’autenticità di questi dati non è stata ancora valutata in modo indipendente.
Il numero di attacchi informatici è aumentato esponenzialmente nel conflitto tra Israele e il gruppo militare palestinese Hamas. A questo proposito, gli ospedali e le altre istituzioni mediche in Israele dovrebbero prendersi più cura della propria sicurezza informatica. Questo consentirebbe di proteggere le informazioni riservate dei pazienti dai criminali informatici.
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