
Redazione RHC : 15 Maggio 2024 07:21
Nell’ambito della recente campagna malware AgentTesla, discussa in dettaglio da SonicWall, gli aggressori hanno utilizzato macro VBA nei documenti Word per eseguire un attacco fileless injection, in cui il payload dannoso viene caricato direttamente nella RAM del computer.
Il programma dannoso viene controllato utilizzando il meccanismo di hosting CLR, che consente ai processi Windows nativi di eseguire codice .NET. A tale scopo vengono utilizzate librerie .NET caricate dinamicamente, che consentono al malware di funzionare senza lasciare file sul disco.
Una caratteristica speciale del malware è quella di disabilitare il sistema Event Tracing for Windows (ETW) modificando l’API “EtwEventWrite”. Lo shellcode contenente il caricamento di AgentTesla viene quindi scaricato ed eseguito utilizzando l’API “EnumSystemLocalesA“.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Lo shellcode utilizza l’hashing per determinare dinamicamente API come VirtualAlloc e VirtualFree, evitando così il rilevamento. Successivamente, alloca memoria e scrive il caricamento AgentTesla decodificato per eseguirlo.
Se manca una delle DLL richieste, il malware la carica tramite la funzione LoadLibraryA. Lo shellcode disabilita anche la scansione AMSI modificando le funzioni “AmsiScanBuffer” e “AmsiScanString”.
Per eseguire il codice .NET dannoso, il malware utilizza l’hosting CLR, creando un’istanza del runtime CLR, dopodiché cerca una versione adatta di .NET, carica il codice dannoso nell’AppDomain e lo esegue. Una volta che il processo dannoso entra nella RAM, lo shellcode distrugge i dati caricati, impedendone il rilevamento.
Pertanto, gli hacker stanno trovando modi sempre più sofisticati per infettare i sistemi con malware, aggirando i metodi di rilevamento tradizionali. Tecniche di hacking così complesse richiedono un miglioramento continuo dei meccanismi di difesa a tutti i livelli per garantire una sicurezza informatica accettabile.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.
Redazione
I servizi di Windows dedicati alle connessioni remote hanno da sempre rappresentato una fonte inesauribile di “soddisfazioni” per chi si occupa di sicurezza informatica, rivelando vulnerabilità d...

La scena è sempre quella: monitor accesi, dashboard piene di alert, log che scorrono troppo in fretta, un cliente in ansia dall’altra parte della call. Ti siedi, ti guardi intorno e ti rendi conto ...

Un noto broker di accesso iniziale (IAB) denominato “Storm-0249“, ha modificato le proprie strategie operative, utilizzando campagne di phishing ma anche attacchi altamente mirati, i quali sfrutta...

È stato rilasciato uno strumento che consente il monitoraggio discreto dell’attività degli utenti di WhatsApp e Signal utilizzando solo un numero di telefono. Il meccanismo di monitoraggio copre o...

Il MITRE ha reso pubblica la classifica delle 25 più pericolose debolezze software previste per il 2025, secondo i dati raccolti attraverso le vulnerabilità del national Vulnerability Database. Tali...