Come Potenziare la Threat Intelligence con Soluzioni Antimalware Open Source
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Ancharia Desktop 1 1
320×100
Come Potenziare la Threat Intelligence con Soluzioni Antimalware Open Source

Come Potenziare la Threat Intelligence con Soluzioni Antimalware Open Source

Andrea Cavallini : 2 Maggio 2024 07:51

La Threat Intelligence ha molteplici campi di applicazione, a partire dal controllo delle infrastrutture tramite processi di automazione fino all’incremento della sicurezza relativa al perimetro delle applicazioni e delle soluzioni informatiche in generale.

Una delle applicazioni più comuni di questo concetto sono gli strumenti antimalware, per i quali le soluzioni antivirus enterprise sono preferibili rispetto a quelle open source per due aspetti principali: le soluzioni enterprise sono coperte dal supporto ufficiale del produttore in caso di qualsiasi tipo di problema (anche se questo non è sempre vero a causa dei diversi tipi di abbonamento acquistabili) e il sistema di signatures enterprise è più preciso e aggiornato rispetto a quello delle fonti open source (nel prezzo dell’abbonamento sono ovviamente comprese le definizioni).

Cosa possiamo fare per fortificare e fare crescere le tecnologie open source da questo punto di vista?


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Ho analizzato una delle soluzioni antivirus open source più comuni, ClamAV: questo antimalware è distribuibile su Linux, Windows e Mac e utilizza il proprio sistema di firme e definizioni.

E’ tutto qua? No, perché anche il processo di caricamento delle firme è open source ed è possibile creare database di definizioni antimalware da fonti personalizzate.

In questo flusso, la threat intelligence può aiutarci a ricevere IOC dai feed open source, centralizzando le informazioni in una soluzione applicativa come MISP , una piattaforma open source per la raccolta, l’archiviazione, la distribuzione e la condivisione di IOC (indicatori di compromissione).

Utilizzando il suo sistema API di query, possiamo estrarre dal MISP gli IOC che includono attributi di tipo SHA256 o MD5 (cioè quelli relativi a file integrity), considerando il loro campo valore. Seguendo la documentazione ufficiale di ClamAV, andiamo successivamente a creare un gruppo di file HSB (hash-based signatures) con all’interno l’elenco dei valori SHA256/MD5 estratti secondo uno specifico formato, ad esempio:

7311356d9420f387813a720981688e78:*:AgentTesla:73

Dove:

  • 7311356d9420f387813a720981688e78 è l’hash evidenziato nello screenshot precedente
  • * è l’indicatore che indica al motore antivirus di non verificare la dimensione del file analizzato
  • AgentTesla è la descrizione del malware relativo all’hash che verrà segnalato in caso di match
  • 73 è il livello funzionale minimo obbligatorio per utilizzare i caratteri wildcard nelle firme

Una volta creato ogni file HSB, questi saranno uniti in uno o più archivi comuni tramite la suite di comandi sigtool, al fine di generare uno o più file CUD (ClamAV Unsigned Database), importabili successivamente nella directory principale delle firme di ClamAV e utilizzabili per le scansioni future.

Il tuning delle firme sarà il prossimo passo del processo perché un database creato può segnalare un numero anche altro di falsi positivi, ma con un pò di lavoro avremo una soluzione antimalware open source molto utile e potente.

  • antimalware
  • clamav
  • cyber threat intelligence
  • enterprise
  • misp
  • opensource
  • threat intelligence
Immagine del sitoAndrea Cavallini
Da sempre appassionato di Cybersecurity e di hacking in generale, ha iniziato il proprio percorso nell'IT per poi approdare alla parte di sviluppo applicativo e di sistemi di controllo; si occupa principalmente di fornire soluzioni per infrastrutture critiche, è autore di articoli digitali in chiave Red Team e Blue Team e sviluppa soluzioni open source legate al mondo della sicurezza informatica.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Rilasciata FreeBSD 15.0: ecco le novità e i miglioramenti della nuova versione
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Immagine del sito
React2Shell: due ore tra la pubblicazione dell’exploit e lo sfruttamento attivo
Di Redazione RHC - 06/12/2025

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Immagine del sito
Cloudflare dichiara guerra a Google e alle AI. 416 miliardi di richieste di bot bloccate
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Immagine del sito
React2Shell = Log4shell: 87.000 server in Italia a rischio compromissione
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Immagine del sito
Cloudflare di nuovo in down: disservizi su Dashboard, API e ora anche sui Workers
Di Redazione RHC - 05/12/2025

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...