
Redazione RHC : 23 Novembre 2025 09:37
Gli esperti del Group-IB hanno presentato un’analisi dettagliata della lunga campagna di UNC2891, che ha dimostrato la continua sofisticatezza degli schemi di attacco agli sportelli bancomat.
L’attenzione si è concentrata sul Raspberry Pi, utilizzato dagli aggressori per accedere all’infrastruttura di due banche indonesiane. Tuttavia, è emerso che l’intrusione fisica nello sportello bancomat era solo una parte di un’operazione criminale più ampia, strutturata per controllare l’intero processo, dalla compromissione dell’host al prelievo di contanti, attraverso una rete di proxy.
Secondo Group-IB, UNC2891 ha condotto tre distinte intrusioni: contro una banca nel febbraio 2022, contro un’altra nel novembre 2023 e poi ha fatto ritorno alla prima nel luglio 2024.
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In tutti i casi è stato utilizzato lo stesso packaging STEELCORGI, consentendo di collegare gli incidenti. Durante la prima intrusione, gli aggressori hanno ottenuto il controllo di oltre 30 sistemi, assicurandosi una presenza a lungo termine nell’infrastruttura dell’organizzazione.
Il rapporto mostra che l’interferenza tecnica era solo una parte del piano complessivo. Il gruppo reclutava attivamente dei proxy per prelevare fondi, pubblicando annunci su motori di ricerca e canali anonimi. La consegna delle attrezzature per la gestione delle carte clonate veniva gestita tramite servizi di posta elettronica e il processo di prelievo veniva controllato da remoto, tramite TeamViewer o istruzioni vocali dei coordinatori.
L’elemento chiave del complesso di attacco era il modulo malware CAKETAP, un rootkit modificato che intercettava e modificava i messaggi all’interno della logica degli sportelli bancomat, bypassando la verifica del PIN. Inoltre, CAKETAP interferiva con le risposte ARQC dei moduli hardware HSM, consentendo l’utilizzo di carte contraffatte come se fossero legittime. Dato l’uso attivo dell’accesso fisico, questa combinazione ha permesso al gruppo di operare praticamente inosservato.
Un set di programmi sviluppati su misura ha garantito la presenza persistente all’interno dell’infrastruttura. TINYSHELL ha creato connessioni nascoste al server C&C tramite DNS dinamico; SLAPSTICK ha raccolto le credenziali utilizzando la libreria PAM precedentemente implementata; SUN4ME ha costruito un diagramma della rete interna e ha identificato gli host di interesse; sono stati forniti canali di comunicazione alternativi tramite tunneling DNS , connessioni Open VPN e canali HTTPS sicuri.
Per nasconderne la presenza, sono stati utilizzati gli strumenti LOGBLEACH e MIGLOGCLEANER per rimuovere le tracce dai log. Ulteriori script di init e file di servizio systemd hanno attivato backdoor dopo il riavvio. La visibilità dei moduli dannosi è stata ridotta mascherandoli con nomi di sistema comuni e utilizzando tecniche di montaggio /proc, che ne hanno ostacolato l’analisi.
Group-IB collega tutti e tre gli episodi tramite chiavi crittografiche identiche incorporate in STEELCORGI. Questa ripetizione di artefatti chiave in periodi diversi indica un singolo team operativo da diversi anni e dotato delle risorse necessarie per la manutenzione dell’infrastruttura, la logistica e la gestione remota della rete di prima linea.
Gli analisti sottolineano che il calo degli incidenti di alto profilo agli sportelli bancomat non significa che la minaccia sia scomparsa. L’esempio della norma UNC2891 dimostra che l’attenzione si è spostata su schemi combinati, in cui l’intrusione fisica è abbinata a un’approfondita preparazione tecnica e la catena di prelievo è progettata con la stessa cura dei meccanismi dannosi della banca.
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