Redazione RHC : 24 Gennaio 2025 11:51
Di Vince Hwang, Vice President, Cloud Security di Fortinet
L’adozione del cloud è al centro della trasformazione digitale e fornisce alle organizzazioni l’agilità e la flessibilità di cui hanno bisogno per rimanere competitive in un mercato in rapida evoluzione. Per avere successo in un’economia digital-first, è necessario sviluppare esperienze personalizzate per i clienti, abbracciare una strategia di work-from-anywhere (WFA) più marcata, snellire i flussi di lavoro e ottimizzare le operazioni distribuite per una maggiore efficienza e scalabilità.
Tuttavia, se da un lato la potenza del cloud consente alle aziende di adattarsi rapidamente alle esigenze in continua evoluzione, dall’altro introduce sfide uniche che i team di sicurezza devono saper riconoscere e gestire. Tra queste, la salvaguardia dei dati sensibili, la garanzia della compliance normativa e il mantenimento della visibilità e del controllo in ambienti ibridi e multi-cloud sempre più complessi.
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Il 2025 State of Cloud Security report, sponsorizzato da Fortinet e realizzato da Cybersecurity Insiders, fornisce un’analisi completa delle ultime tendenze, sfide e strategie che caratterizzano la sicurezza del cloud. Basato sulle opinioni di oltre 800 professionisti della cybersecurity di diversi settori e aree geografiche, questo report rivela cosa sta spingendo l’adozione del cloud ibrido e multi-cloud, le sfide in continua evoluzione che le organizzazioni devono affrontare e i passi da compiere per proteggere questi ambienti dinamici.
Molte aziende che stanno affrontando le sfide dell’adozione del cloud riconoscono l’importanza di salvaguardare le loro iniziative basate su tale tecnologia. Di conseguenza, nel prossimo anno aumenteranno in modo significativo gli investimenti nella sicurezza del cloud. Le risorse verranno utilizzate per colmare le lacune critiche della sicurezza, per garantire la conformità e per superare le complessità tecniche.
Questo articolo esplora alcuni temi chiave del “2025 State of Cloud Security Report”, analizzando come le aziende globali utilizzano il cloud e come i team di sicurezza rispondono alle minacce ad esso associate, evidenziando, inoltre, le difficoltà che si possono incontrare durante il percorso di adozione.
L’adozione del cloud continua a ridefinire le operazioni IT, con i modelli ibridi e multi-cloud che emergono come strategie principali per la maggior parte delle organizzazioni. Secondo il report, l’82% delle aziende intervistate utilizza ambienti cloud per ottenere maggiore scalabilità, flessibilità e resilienza.
A tal fine, l’adozione del cloud ibrido è salita al 54%, consentendo alle organizzazioni di integrare i propri sistemi on-premise con piattaforme cloud pubbliche. Questo approccio consente alle aziende di ottimizzare la distribuzione delle applicazioni in base alle proprie esigenze, trovando un equilibrio tra controllo e conformità. Ad esempio, i team IT possono utilizzare i cloud pubblici per le applicazioni rivolte ai clienti, mantenendo i dati sensibili al sicuro nei loro ambienti privati.
Se da un lato l’adozione del cloud offre vantaggi sostanziali, dall’altro comporta sfide significative in termini di sicurezza: il 61% degli intervistati ha dichiarato che i problemi di sicurezza e conformità sono i principali ostacoli all’adozione del cloud. Configurazioni errate, mancata compliance normativa e violazioni dei dati sono tra i problemi più evidenti, soprattutto con l’espansione degli ambienti ibridi e multi-cloud. Ad esempio, i fornitori di servizi sanitari che trasferiscono le cartelle cliniche dei pazienti nel cloud devono rispettare le normative HIPAA e salvaguardare le informazioni sensibili.
Ad aggravare queste sfide c’è il gap di competenze in materia di cybersecurity. Uno sbalorditivo 76% delle organizzazioni segnala una carenza di competenze e di personale in materia di sicurezza del cloud, che limita la loro capacità di implementare e gestire soluzioni di sicurezza complete. Questa mancanza non solo sottolinea la necessità di una formazione e di un upskilling mirati per colmare il divario, ma anche di un ripensamento delle strategie cloud per ridurre la complessità e aumentare l’efficacia della sicurezza.
Questo aspetto è ancora più critico se si considera un altro punto debole evidenziato dal 2025 State of Cloud Security Report: il rilevamento delle minacce in tempo reale. Solo il 36% degli intervistati ha espresso fiducia nella capacità della propria organizzazione di rilevare e rispondere alle minacce nei propri ambienti cloud. Questa mancanza di fiducia mette in evidenza le vulnerabilità delle architetture attuali, soprattutto nelle complesse configurazioni ibride e multi-cloud.
Il 2025 State of Cloud Security Report sottolinea l’importanza di implementare una strategia di piattaforma di sicurezza cloud unificata per affrontare queste sfide. Uno schiacciante 97% degli intervistati preferisce soluzioni centralizzate che semplificano la gestione delle policy, migliorano la visibilità e garantiscono un’applicazione coerente in ambienti diversi.
Di conseguenza, le aziende sono invitate a investire nell’acquisizione e nell’implementazione di una piattaforma cloud unificata. Una piattaforma ideale dovrebbe fornire una protezione completa a 360 gradi e una visibilità completa che consentano alle organizzazioni di comprendere e gestire al meglio l’ambiente cloud e aumentare l’efficacia della sicurezza, riducendo, al contempo, la complessità.
Inoltre, deve offrire funzionalità integrate quali Cloud Security Posture Management (CSPM), Code Security e Cloud Infrastructure Entitlement Management. Sebbene gli strumenti CSPM standalone tradizionali siano in grado di identificare le configurazioni errate, come i bucket di storage esposti, non hanno la capacità di proteggere attivamente o di fornire la visibilità completa e il contesto per amplificare i segnali deboli e identificare le minacce complesse che possono esistere nell’ambiente cloud.
In media, la sicurezza del cloud rappresenta attualmente il 35% della spesa complessiva per la sicurezza IT, a dimostrazione della crescente importanza che assume la protezione degli ambienti ibridi e multi-cloud. Tuttavia, poiché la sicurezza del cloud è diventata una priorità assoluta per le organizzazioni, il 63% prevede di aumentare il budget dedicato, nei prossimi 12 mesi.
Le organizzazioni dovrebbero valutare il loro approccio agli investimenti nella sicurezza del cloud, in particolare quelle con obblighi di spesa minima per questo segmento. Dovrebbero prendere in considerazione programmi di licenza flessibili per l’uso quotidiano che offrono un ampio catalogo di soluzioni, consentendo loro di distribuire prontamente ciò di cui hanno bisogno, di scalare rapidamente verso l’alto, verso il basso, verso l’interno o verso l’esterno a seconda delle necessità e di pagare solo per l’uso effettivo. Inoltre, un programma ideale dovrebbe consentire di ridurre al contempo gli impegni di spesa per il cloud.
Il 2025 State of Cloud Security Report sottolinea la crescente complessità degli attuali ambienti ibridi e multi-cloud e l’urgente esigenza di strategie proattive per affrontare le sfide in continua evoluzione. I punti cruciali dunque sono:
Inoltre, le tendenze emergenti, quali l’integrazione del rilevamento delle minacce guidato dall’intelligenza artificiale, l’ascesa dell’edge computing e la crescente enfasi sulle architetture zero-trust, sono destinate a plasmare la prossima ondata di soluzioni per la sicurezza del cloud.
Leggendo e implementando le best practice delineate in questo report, è possibile costruire una struttura di sicurezza più resiliente, progettata per supportare l’innovazione e proteggere. al contempo, le risorse critiche distribuite nel panorama dinamico del cloud.
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