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Autore: Luca Errico

Il furto al Louvre: quando i ladri insegnarono il Physical Pen Test a tutto il mondo

L’evento che ha scosso il mondo il 19 ottobre 2025 non è stato un disastro naturale o un crollo finanziario, ma il clamoroso furto dei gioielli di Napoleone dal Museo del Louvre. Al di là del valore storico e artistico, per la comunità della cybersecurity, questo episodio rappresenta il più didattico e costoso caso studio di Physical Pen Test dell’anno. Il Louvre, con i suoi protocolli di sicurezza multistrato, sensori avanzati (biometrici, sismici, a infrarossi) e un team di vigilanza d’élite, può essere concettualizzato come l‘equivalente fisico di una rete aziendale con un’architettura Zero Trust e un WAF/Firewall di ultima generazione. La

Assumed Breach. Il Perimetro è Caduto: Benvenuti nella Guerra “Dentro” la Rete

Dalla prospettiva del Red Team, un’analisi critica della fallacia della sicurezza perimetrale e dell’imperativo di testare le capacità di rilevamento e risposta interne. Per decenni, il paradigma dominante nella cybersecurity è stato quello della “fortezza”: costruire difese perimetrali sempre più alte e sofisticate per tenere gli attaccanti fuori. Firewall di nuova generazione, sistemi di prevenzione delle intrusioni, gateway di sicurezza web ed email – un arsenale imponente schierato a guardia del castello digitale. Tuttavia, dalla prospettiva di chi, come i Red Team, ha il compito di simulare gli avversari più determinati, questa visione si scontra quotidianamente con una realtà più complessa: il

Identità digitale obbligatoria: scudo contro i cybercrimini o minaccia per la democrazia?

Il dibattito sull’introduzione di un obbligo di utilizzo del documento d’identità per la registrazione ai social network torna ciclicamente ad accendere gli animi, contrapponendo la promessa di un web più sicuro alle preoccupazioni per la privacy e la libertà d’espressione. Diverse proposte, avanzate anche in Italia da figure politiche come Luigi Marattin e più recentemente dal ministro Giuseppe Valditara, mirano a legare i profili social a identità verificate, con l’obiettivo primario di contrastare fenomeni dilaganti come il cyberbullismo, la diffusione di fake news, l’hate speech e altre attività illecite che prosperano sotto lo scudo dell’anonimato. Ma quali sono i “reali” pro e

Sicurezza è Lavoro: dal cantiere al cloud, dobbiamo proteggere chi costruisce l’Italia!

1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a piangere ogni anno centinaia di morti sul lavoro. Una ferita profonda che ci ricorda quanto la sicurezza debba essere al centro di ogni politica, di ogni impresa, di ogni processo produttivo. Difendere il lavoro e i lavoratori nel 2025 significa proteggerli ovunque: sul campo e nel digitale. È per questo che Il 1° Maggio deve essere anche un’occasione per riflettere sulla sicurezza informatica. Oggi il lavoro non è più solo

25 Aprile: Dalla Resistenza alla Cyber Resistenza – Difendiamo la Libertà Digitale

Il 25 Aprile, data simbolo della Liberazione italiana dal fascismo, ci ricorda il valore della libertà, conquistata con il sacrificio di partigiani e combattenti. In un’era dominata dal digitale, questa libertà assume nuove sfaccettature, rendendo la cybersecurity un elemento cruciale per la sua tutela. L’Eredità della Resistenza nell’Era Digitale I valori per cui i partigiani hanno combattuto – libertà di pensiero, espressione e resistenza all’oppressione – sono oggi più che mai rilevanti. La “resistenza” si manifesta anche online, dove la disinformazione, la propaganda e le minacce alla privacy insidiano la nostra capacità di prendere decisioni informate e di agire liberamente. Minacce e

Nativi Digitali: Le Nuove Minacce Cyber che Mettono a Rischio i Nostri Bambini

Dall’adescamento online al data harvesting, l’esposizione dei giovani utenti richiede un approccio olistico alla sicurezza che coinvolga tecnologia, educazione e policy. L’immersione quasi totale delle nuove generazioni nel tessuto digitale è un dato di fatto irreversibile. Bambini e adolescenti, i cosiddetti “nativi digitali”, interagiscono quotidianamente con un ecosistema tecnologico complesso – smartphone, social network, piattaforme di gaming, dispositivi IoT – spesso con una consapevolezza insufficiente dei rischi intrinseci. Se da un lato questa familiarità offre opportunità senza precedenti, dall’altro espone questa fascia demografica vulnerabile a un ventaglio crescente e sempre più sofisticato di minacce informatiche. Per la comunità della cybersecurity, proteggere i

Dazi americani: Perché le Guerre Commerciali Sono un Grosso Problema (Anche) per la Cybersecurity

Mentre i mercati globali e le cancellerie internazionali restano focalizzati sugli impatti economici diretti delle politiche tariffarie adottate o ventilate nel corso del 2025, la comunità della cybersecurity lancia un allarme su conseguenze meno evidenti ma potenzialmente devastanti: l’erosione della resilienza digitale globale. L’attuale scenario di tensioni commerciali, caratterizzato da dazi e restrizioni su beni tecnologici, sta infatti creando un terreno fertile per nuove e amplificate minacce informatiche. L’intensificarsi delle tensioni commerciali nel 2025 genereranno rischi cyber spesso sottovalutati, minacciando le supply chain tecnologiche, alimentando le minacce state-sponsored e indebolendo le difese aziendali. Le misure protezionistiche, pur mirando a obiettivi economici, generano

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