
Il COBOL è un linguaggio di programmazione di cui non si sente molto parlare quando si sviluppa applicazioni negli ecosistemi Microsoft.
La situazione è cambiata la scorsa settimana con un tweet di Miguel de Icaza, noto per aver avviato GNOME, Mono e Xamarin, tra molti altri.
In altre parole, quando Miguel de Icaza twitta, gli sviluppatori Microsoft, lo ascoltano.
Il suo tweet dell’8 aprile diceva: “L’unica cosa che mi ha trattenuto dall’imparare a usare Cobol, era che mancava l’integrazione di Visual Studio Code. Questo problema è stato risolto.”.
COBOL (acronimo di “Common Business Oriented Language”), è un linguaggio di programmazione ideato 62 anni fa, che lavorava abbinato alle schede perforate (che provoca senza dubbio la seguente reazione: “eh, che cosa è una scheda perforata?”
Una volta si pensava che fosse in disgrazia, fino a quando le banche e altre organizzazioni hanno notato che tutti i “cowboy” COBOL si stavano ritirando, non più disponibili per riparare i loro sistemi, aggiornare o migrare il codice e così via.
All’improvviso, i programmatori in barba grigia erano tornati in grande stile. Più di recente, le organizzazioni governative stavano cercando persone specializzate in COBOL per mantenere e aggiornare i sistemi dei sussidi durante la pandemia COVID-19.
Ora, sorprendentemente, COBOL è di gran moda:
Quindi, se vuoi trovare lavoro conoscendo questo linguaggio, in America non conoscerai crisi.
Ma per i ragazzi che sviluppano, ora che COBOL è su VS Code, comprendere cosa voglia dire una “identification division” o una variabile “comp3”, sono cose che fanno comprendere a fondo il mondo informatico di una volta, oltre che apprendere la “programmazione strutturata”, alla base dell’informatica, che oggi spesso viene trascurata per la programmazione ad oggetti (OOP).
Fonte
https://visualstudiomagazine.com/articles/2021/04/15/cobol.aspx?m=1
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