
Dei Mini-cervelli che funzionano e crescono come le loro controparti a grandezza naturale potrebbero offrire una grande alternativa alla sperimentazione animale e promuovere la ricerca della medicina personalizzata.
Gli scienziati della Monash University di Melbourne, in Australia, hanno utilizzato con successo la stampa 3D per creare delle reti neurali viventi da cellule cerebrali di ratto che si sviluppano e comunicano tra loro proprio come un cervello vero.
La ricerca in questa direzione potrebbe fornire un’alternativa alla sperimentazione animale e contribuire allo sviluppo della medicina personalizzata.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Tali mini-cervelli potrebbero diventare un sostituto della sperimentazione animale nella ricerca farmaceutica, cosa diventata particolarmente rilevante dopo che il Congresso degli Stati Uniti ha invitato gli scienziati a ridurre l’uso degli animali nella ricerca scientifica.
La tecnologia di stampa 3D offre agli scienziati la capacità di far crescere le cellule in strutture specifiche, imitando l’effettiva organizzazione del tessuto cerebrale. L’esperimento, condotto dal professor John Forsythe, è stato descritto a giugno sulla rivista Advanced Healthcare Materials. Il team di Forsythe ha stampato strutture neurali utilizzando il “bioink“, un gel contenente cellule cerebrali di ratto.
Una delle sfide principali è stata creare un gel che potesse essere stampato ma conservasse comunque le caratteristiche del cervello. A differenza della plastica, che si scioglie ad alte temperature nelle stampanti 3D convenzionali, le cellule richiedono un approccio più delicato.
Nonostante il successo della creazione di reti neurali da cellule di ratto, per uso medico sarà necessaria la prova della loro efficacia sulle cellule umane. La tecnologia deve affrontare anche la sfida del ridimensionamento, dato che la corteccia umana contiene circa 16 miliardi di neuroni.
Tra i piani immediati del team c’è quello di studiare la capacità delle reti neurali stampate di riprendersi dai danni. Ciò potrebbe portare a trattamenti personalizzati per le malattie neurodegenerative.
Gli scienziati vedono anche la possibilità di utilizzare la stampa 3D negli ospedali per creare modelli basati sulle biopsie dei pazienti, che consentiranno un trattamento personalizzato.
“Ci stiamo avvicinando alla possibilità di condurre esperimenti senza utilizzare animali nell’organo più complesso conosciuto dall’uomo, forse la struttura più complessa dell’intero universo”, ha affermato Moore.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

HackingIl 31 dicembre, per i giocatori e gli utenti di computer più vecchi che puntano alle massime prestazioni, la versione ufficiale di Windows 11 sembra essere spesso troppo pesante. Tuttavia, il celebre Windows X-Lite ha…
Cyber ItaliaNel 2025 il ransomware in Italia non ha “alzato la testa”. Ce l’aveva già alzata da anni. Noi, semmai, abbiamo continuato a far finta di niente. E i numeri – quelli che finiscono in vetrina,…
CyberpoliticaOgni giorno Telegram pubblica, attraverso il canale ufficiale Stop Child Abuse, il numero di gruppi e canali rimossi perché riconducibili ad abusi su minori. Il confronto più significativo emerge osservando le sequenze di fine anno,…
CybercrimeNel panorama delle indagini sui crimini informatici, alcuni casi assumono un rilievo particolare non solo per l’entità dei danni economici, ma per il profilo delle persone coinvolte. Le inchieste sul ransomware, spesso associate a gruppi…
CybercrimeNel 2025, la criminalità informatica andrà sempre più oltre il “semplice denaro”: gli attacchi non riguardano solo fatture per tempi di inattività e pagamenti di riscatti, ma anche conseguenze umane reali, dalle interruzioni dell’assistenza sanitaria…