
Le forze dell’ordine hanno arrestato il quarto sospettato nell’hacking di Twitter avvenuto lo scorso anno. Durante l’operazione, gli aggressori sono riusciti ad ottenere l’accesso alla rete interna dell’azienda, oltre a compromettere diversi account di alti funzionari.
Un cittadino del Regno Unito è stato arrestato ieri a Estepona, in Spagna, dalla polizia nazionale spagnola a seguito di una richiesta statunitense per il suo arresto con molteplici accuse in relazione all’hack di Twitter di luglio 2020, che ha portato alla compromissione di oltre 130 account Twitter, tra quelli appartenenti a politici, celebrità e aziende.
Joseph O’Connor, 22 anni, è accusato, con una denuncia penale presentata alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California.
Secondo i documenti del tribunale, oltre all’hack di Twitter del 15 luglio 2020, O’Connor è accusato di intrusioni informatiche relative alle acquisizioni di account utente di TikTok e Snapchat. O’Connor è anche accusato di cyberstalking di una giovane vittima.
Il grande hack di Twitter del 15 luglio 2020 è emerso come uno dei più grandi errori di sicurezza nella storia della piattaforma di social media dopo che O’Connor, insieme a Mason Sheppard, Nima Fazeli e Graham Ivan Clark, è riuscito ad accedere agli strumenti interni di Twitter, abusandone per violare gli account di politici, celebrità e aziende per aver promosso una truffa di criptovaluta.
Al momento, il ruolo del sospettato nell’hacking di Twitter rimane poco chiaro, ma le forze dell’ordine gli hanno sporto le seguenti accuse :
L’annuncio è stato dato dal vice procuratore generale Nicholas L. McQuaid della divisione criminale del Dipartimento di giustizia, dal procuratore sostituto degli Stati Uniti Stephanie Hinds per il distretto settentrionale della California e dall’agente speciale incaricato Craig D. Fair dell’ufficio dell’FBI di San Francisco.
La divisione dell’FBI di San Francisco sta indagando sul caso, con l’assistenza dell’IRS-Criminal Investigation Cyber Unit; il servizio segreto degli Stati Uniti, San Francisco e la sede centrale; e l’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Clara e la sua task force REACT.
Tutti i ragazzi hanno circa 20 anni.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

VulnerabilitàÈ stata scoperta, come riportato in precedenza, una grave vulnerabilità in MongoDB che consente a un aggressore remoto, senza alcuna autenticazione, di accedere alla memoria non inizializzata del server. Al problema è stato assegnato l’identificatore…
CyberpoliticaDietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…
CulturaConosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…
CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…