Redazione RHC : 9 Luglio 2021 09:00
La botnet Mirai, da quando è apparsa sulla scena nel 2016, è stata collegata a una serie di attacchi DDoS su larga scala, incluso uno contro il provider di servizi DNS Dyn nell’ottobre 2016, che ha causato l’inaccessibilità delle principali piattaforme e servizi Internet agli utenti in Europa e Nord America.
Da allora, numerose varianti di Mirai sono apparse nel panorama delle minacce, in parte a causa della disponibilità del suo codice sorgente su Internet.
I ricercatori di sicurezza informatica hanno rivelato i dettagli di una nuova botnet ispirata a Mirai chiamata “mirai_ptea” che sfrutta una vulnerabilità zeroday nei videoregistratori digitali (DVR) forniti da KGUARD per propagare ed eseguire attacchi DDoS (Distributed Denial-of-Service).
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La società di sicurezza cinese Netlab 360 ha isolato la falla, prima di aver rilevato tentativi di sfruttamento attivi da parte della botnet il 22 giugno 2021
I ricercatori hanno affermato che il firmware del DVR KGUARD aveva un codice vulnerabile prima del 2017 che consentiva l’esecuzione remota di comandi di sistema senza autenticazione.
Oltre a utilizzare Tor Proxy per comunicare con il server di comando e controllo (C2), un’analisi del campione di mirai_ptea ha rivelato un’ampia crittografia di tutte le informazioni, che vengono decodificate per stabilire una connessione con il server C2 e recuperare i comandi di attacco per l’esecuzione, incluso il lancio di attacchi DDoS.
Almeno circa 3.000 dispositivi esposti online sono suscettibili a questa vulnerabilità.
Negli ultimi giorni, NS Power, una delle principali aziende elettriche canadesi, ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha pubblicato degli update all’interno della H...
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Domani celebreremo uno degli elementi più iconici – e al tempo stesso vulnerabili – della nostra vita digitale: la password. Da semplice chiave d’accesso inventata negli anni...
Ci sono luoghi nel web dove la normalità cede il passo all’illecito, dove l’apparenza di un marketplace moderno e funzionale si trasforma in una vetrina globale per ogni tipo di rea...
Le backdoor come sappiamo sono ovunque e qualora presenti possono essere utilizzate sia da chi le ha richieste ma anche a vantaggio di chi le ha scoperte e questo potrebbe essere un caso emblematico s...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006