
Il presidente di Microsoft Brad Smith, in un’intervista alla CNBC, ha parlato della necessità di mantenere il controllo sulle macchine superintelligenti per escludere la possibilità del loro utilizzo come arma. Smith ha sottolineato che l’intelligenza artificiale può diventare “sia uno strumento che un’arma”.
Non è l’unico guru della tecnologia a parlare apertamente della potenziale minaccia rappresentata dall’intelligenza artificiale. Anche due dei cosiddetti “fondatori dell’intelligenza artificiale” e i creatori di ChatGPT di OpenAI hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo questa nuova tecnologia.
Il fondatore di Tesla, Elon Musk, ha avvertito che l’intelligenza artificiale potrebbe essere il catalizzatore della fine dell’umanità. Tuttavia, ci sono esperti che ritengono che tali timori siano “altamente inverosimili”.
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Smith ha chiesto controlli severi sull’uso dell’intelligenza artificiale: “Dobbiamo garantire che l’intelligenza artificiale sia sotto il controllo umano… dobbiamo essere in grado di rallentare o arrestare il processo”.
Microsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAI e ha integrato il chatbot ChatGPT nel suo motore di ricerca Bing. In un’intervista, Smith ha anche espresso il parere che le aziende dovrebbero “fare la cosa giusta” e sostenere nuove leggi e regolamenti che garantiscano l’uso sicuro dell’intelligenza artificiale.
Oltre alla potenziale minaccia rappresentata dai “robot malvagi”, ci sono preoccupazioni per la possibile perdita di posti di lavoro a causa dell’intelligenza artificiale. Un rapporto della società di software ServiceNow e della casa editrice Pearson prevede che negli Stati Uniti potrebbero andare persi fino a 4,9 milioni di posti di lavoro a causa dell’intelligenza artificiale nei prossimi quattro anni.
Tuttavia, Brad Smith ritiene che l’intelligenza artificiale completerà il lavoro umano, non lo sostituirà: “È uno strumento che aiuterà le persone a pensare più velocemente e in modo più intelligente”.
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