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Operazione Free Angels: La polizia di stato denuncia un coach pro-ana che induceva ragazze a pratiche di autolesionismo, tra social e pedopornografia

Operazione Free Angels: La polizia di stato denuncia un coach pro-ana che induceva ragazze a pratiche di autolesionismo, tra social e pedopornografia

Redazione RHC : 20 Giugno 2022 08:09

La Polizia Postale di Trieste e di Udine, con il coordinamento del CNCPO (Centro Nazionale di Coordinamento alla Pedopornografia Online) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ha portato a termine l’operazione denominata “Free Angels”, con la quale è riuscita a identificare un soggetto che all’interno di un gruppo aperto su una nota piattaforma social spingeva ragazze minorenni e fragili al raggiungimento dell’anoressia.

L’indagine nasce da una segnalazione fatta da una quindicenne, da mesi ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale della regione, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi.

Grazie a questa giovane, che ha trovato la forza di denunciare l’accaduto, gli specialisti della polizia postale di Trieste e Udine sono arrivati a un profilo social di una persona che, definitosi coach pro-Ana, aveva agganciato decine di ragazze minorenni e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento.


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Tra i consigli sconsiderati c’erano quelli di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e quello di farsi docce gelate per stimolare l’organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima ne aveva quasi provocato lo svenimento.

Lo stesso incoraggiava la minore al compimento di tagli e atti anticonservativi da compiersi all’insaputa dei genitori, il tutto come da prassi documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento.

Con il consenso della ragazza, attraverso sofisticate tecniche di acquisizione di digital forensics gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al “coach”.

Costui peraltro, si era spinto con richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regalie che consistevano anche nella proposta di capi d’abbigliamento intimi da ritirare presso note catene di abbigliamento apprezzate dai più giovani.

Sono stati quindi attivati i network internazionali che con procedura d’urgenza hanno fornito la loro collaborazione. L’incrocio di migliaia di dati informatici ha portato all’identificazione di un libero professionista di quaranta anni residente in centro Italia, già condannato per pornografia minorile, il quale sui suoi profili social e sul proprio blog si presentava come medico pur non avendo mai conseguito l’adeguato titolo di studio.

Le risultanze investigative messe al vaglio del Sostituto Procuratore della Repubblica di Trieste dott.ssa Lucia BALDOVIN, titolare delle indagini, ha portato all’emissione di un Decreto di perquisizione che la Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia ha eseguito in data 9 giugno 2022.

Durante la perquisizione informatica, durata oltre dieci ore, sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo. Su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l’attività di perquisizione.

Il materiale sequestrato è ora al vaglio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine al fine di identificare altre vittime cadute nel mito della magrezza ad ogni costo. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli elementi di accusa devono essere ancora convalidati in sede dibattimentale con il contraddittorio della difesa.

Al fine di individuare tutte le ragazze coinvolte e indotte a pratiche di autolesionismo e atti anti-conservativi, la Polizia Postale di concerto con l’Autorità Giudiziaria procedente, chiede la collaborazione di potenziali vittime, genitori, insegnanti o comunque testimoni, che siano entrati in contatto con il profilo Social “Freedema3”.

In questo contesto complesso del web la Polizia Postale intende coinvolgere le famiglie dei ragazzi adolescenti a non sottovalutare se questi presentano segni di autolesionismo, anche se lievi, quali piccoli graffi sugli arti in quanto potrebbero anche rappresentare oltre che un evidente disagio anche una forma di richiesta di aiuto a cui necessariamente dobbiamo rispondere.

Nella società iperconnessa la perfezione per alcuni appartiene a quella fisica, basti pensare a recenti challenge, quale è ad esempio “Boiler Summer Cup” dove con lo scopo di essere derise vengono avvicinate e riprese con gli smartphone ragazze in sovrappeso i cui filmati sono poi postati in rete.

Con l’obiettivo di tutelare tutti i soggetti minorenni, la Polizia Postale è impegnata quotidianamente a incontri formativi e divulgativi nelle scuole, con ragazzi, insegnanti e genitori e al costante monitoraggio online. Nella Rete vi sono infatti comunità virtuali che si stanno diffondendo a macchia d’olio sotto il nome di pro-Ana e pro-Mia, rispettivamente pro-Anoressia e pro-Bulimia.

Connessioni pericolose dove l’anoressia e la bulimia trovano spazio tra i più giovani attraverso consigli e informazioni da parte di “coach”, che senza alcuna preparazione nella materia, accompagnano gli adolescenti, in particolare ragazze, alla loro meta finale, quella di diventare magre e ai loro occhi perfette a qualsiasi costo, anche se il rischio è la loro vita.

Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso il portale della Polizia Postale
https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html

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