
A Salem, nell’Oregon, sta per prendere forma una fabbrica rivoluzionaria che mira a produrre 10.000 robot a due gambe all’anno. Questi androidi, sviluppati da Agility Robotics, saranno destinati ad assistere giganti del settore come Amazon in attività di trasporto, sollevamento e movimentazione di merci pericolose.
Agility Robotics afferma che la sua nuova struttura di produzione, denominata RoboFab, sarà la prima al mondo a produrre in serie robot umanoidi. Questi androidi, battezzati Digit, si prevede possano essere più agili e versatili rispetto ai robot industriali attualmente in uso.
L’iniziativa di Agility Robotics ha suscitato l’interesse non solo negli Stati Uniti ma anche in Cina. Infatti, Pechino ha recentemente annunciato l’obiettivo di avviare la produzione in serie di robot umanoidi entro il 2025.
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Agility Robotics, nota per il suo bot Digit attualmente in fase di test da parte di Amazon, prevede di inaugurare RoboFab all’inizio del prossimo anno. Il CEO Damion Shelton afferma che questa sarà “la prima fabbrica di robot umanoidi appositamente costruita al mondo” e che l’obiettivo è distribuire gli androidi il più rapidamente possibile.
Agility ha prodotto circa 100 robot fin dalla sua fondazione nel 2016 e si prepara a spostare la produzione di Digit dalla sede centrale di Tangent, Oregon, alla più spaziosa struttura RoboFab di 70.000 piedi quadrati nei prossimi mesi. Sebbene la produzione iniziale sia di centinaia di unità, RoboFab aspira a una capacità di oltre 10.000 robot all’anno.

Le aziende partecipanti al Partner Program di Agility, che fornisce input personalizzati basati sulle esigenze logistiche, riceveranno i loro robot nel 2024, seguite da una distribuzione più ampia nel 2025.
Amazon, attualmente impegnata nei test di Digit in laboratorio, ha dichiarato che inizialmente, il bot verrà utilizzato per agevolare il riciclaggio delle borse nei magazzini. Tuttavia, la visione a lungo termine prevede che gli androidi possano gestire attività più complesse, lavorando in sinergia con gli esseri umani.
Amazon, consapevole delle preoccupazioni sull’automazione e la perdita di posti di lavoro, sta collaborando con il MIT per studiare l’impatto dell’automazione. La società sostiene che i robot mobili già in uso hanno contribuito a creare nuove opportunità lavorative, piuttosto che eliminarle.
In conclusione, mentre il mondo abbraccia l’era dei robot, soprattutto quelli dalla forma umanoide, è necessario condurre ulteriori test sul campo per comprendere appieno il loro impatto sul lavoro umano e sulla produttività.
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