Redazione RHC : 22 Febbraio 2025 08:51
Gruppo di ricerca MASSGRAVE ha presentato un Exploit chiamato TSforge che consente di attivare qualsiasi versione di Windows a partire da Windows 7, nonché tutte le edizioni di Microsoft Office a partire da Office 2013. La vulnerabilità minaccia l’intero sistema di licenze digitali in vigore in Windows dal 2007.
Microsoft utilizza il sistema chiamato Software Protection Platform (SPP) per convalidare le licenze. Nel corso degli anni sono comparsi vari metodi per aggirare la protezione, tra cui l’emulazione dei server KMS e le patch del bootloader. Finora nessuno è riuscito ad hackerare direttamente il meccanismo di attivazione. La nuova vulnerabilità consente di modificare i dati della licenza senza influire sul core del sistema e senza attivare gli allarmi dei meccanismi di sicurezza integrati.
I ricercatori hanno scoperto che SPP memorizza le informazioni sulla licenza in file crittografati data.dat e tokens.dat e utilizza un archivio separato su Windows 7. Hanno scoperto che dopo l’attivazione, Windows non verifica se le informazioni immesse sono corrette. Se si scrivono determinati dati nei file, il sistema si considera attivato anche dopo un riavvio.
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I primi indizi di una vulnerabilità si sono manifestati nel 2023, quando si è scoperto che gli ID di conferma (CID) potevano essere falsificati. Ciò ha reso possibile l’attivazione di Windows e Office senza accedere ai server Microsoft. I ricercatori hanno poi scoperto che il meccanismo di verifica delle chiavi non convalidava i dati dopo la loro scrittura. Il team MASSGRAVE ha decriptato le chiavi di attivazione, le ha confrontate con le versioni precedenti di Windows ed è riuscito a riprodurre il bypass su tutti i sistemi moderni.
TSforge consente di attivare qualsiasi versione di Windows senza immettere una chiave, di bypassare l’associazione dell’attivazione all’hardware e persino di emulare l’attivazione KMS senza connettersi a un server. Di conseguenza, sono diventati possibili scenari in cui un’attivazione può essere distribuita a più dispositivi senza restrizioni.
Il problema principale per Microsoft era che questo metodo non richiedeva l’uso delle chiavi “nere” note, che l’azienda solitamente blocca. La vulnerabilità riguarda le caratteristiche fondamentali del funzionamento di SPP, pertanto la sua risoluzione potrebbe richiedere una revisione completa del sistema di licenze.
Microsoft non ha ancora commentato la situazione, ma è ovvio che l’azienda sarà costretta ad adottare misure urgenti. Le possibili opzioni includono il rafforzamento del controllo sul cloud, il passaggio al collegamento delle licenze a un account o l’abbandono dei controlli locali in favore di soluzioni server. In ogni caso, la lotta contro l’attivazione illegale di Windows sta raggiungendo un nuovo livello.
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