
Secondo le forze dell’ordine statunitensi, Argishti Khudaverdyan possedeva un negozio che ha collaborato con T-Mobile.
Dal 2014 al 2019, un uomo ha utilizzato le credenziali rubate di oltre 50 dipendenti di T-Mobile per sbloccare gli smartphone in modo che potessero lavorare con schede SIM di altri operatori.
Per 5 anni, Khudaverdyan è riuscito a sbloccare centinaia di migliaia di smartphone.
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Per ottenere le credenziali, l’intraprendente americano ha utilizzato attacchi di phishing e social engineering, costringendo i dipendenti di T-Mobile a fornirgli login e password. Khudaverdyan ha fatto di tutto: ha rimosso le protezioni dagli smartphone rubati e smarriti, e ha anche fornito i suoi servizi online, rimuovendo le protezioni da remoto.
Vale la pena notare che l’uomo non ha lavorato da solo, ma con un complice: Alain Garehbagl.
Entrambi sono stati accusati di frode e accesso illegale ai sistemi informatici.
Khudaverdyan rischia almeno due anni di carcere per furto di identità aggravato e fino a 165 anni per frode telematica, riciclaggio di denaro e accesso non autorizzato ai computer. La giuria lo ha già ritenuto colpevole. L’annuncio della sentenza è previsto per il 17 ottobre 2022.
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