Redazione RHC : 9 Marzo 2022 22:14
In Russia, nelle ultime 2 settimane, si è verificato un blocco di massa dei media e dei siti web di notizie, che ha notevolmente ostacolato l’accesso dei cittadini a fonti di informazione alternative. Di conseguenza, la domanda di soluzioni VPN è salita alle stelle per aggirare tali divieti e tali blocchi.
La necessità di utilizzare una VPN è aumentata ancora di più perché aziende come Netflix, TikTok e molte altre, hanno cessato le attività nella Federazione Russa.
I download combinati delle prime 10 app di VPN su App Store e Google Play hanno iniziato ad aumentare il 24 febbraio. I download sono passati da una media di 16.000 al giorno a oltre 700.000 il mercoledì.
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Nei 10 giorni dal 24 febbraio al 5 marzo, le prime 10 app VPN su App Store e Google Play, secondo le stime più prudenti, sono state installate da oltre 5 milioni di persone.
La maggior parte delle app VPN sembra più o meno la stessa e sono sostanzialmente prive di marchio, il che significa che gli utenti vogliono solo essere in grado di navigare in Internet e non gli importa come.
Le app con il maggior numero di download sono quelle che compaiono per prime nei risultati di ricerca (grazie all’ottimizzazione dell’App Store), mentre i marchi più affermati come Cloudflare, Nord e Turbo VPN sono meno popolari in quanto sono in fondo alla lista.
L’app VPN più scaricata su App Store e Google Play è Secure VPN che ha oltre 1,5 milioni di download.
VPN Proxy Master, è la seconda app VPN più popolare nei due negozi e leader nell’App Store, la quale ha oltre un milione di nuovi download e questo sta crescendo di ora in ora.
Ma esistono molti modi per impedire a una VPN di funzionare in un paese, sia “tecnicamente” che “legalmente”. E c’è inoltre sempre la possibilità di bloccare completamente l’App Store e Google Play.
Sicuramente nei prossimi giorni, la Federazione Russa implementerà dei metodi tecnici per bloccare le VPN oltre all’implementazione della Runet che da quanto pare risulta in corso. Questo non permetterebbe di attraversare i confini “digitali” della Russia utilizzando altre risorse esterne.
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