
Ad oggi c’è l’esigenza sempre maggiore di trattare i dati per garantire il CIA – Confidentiality, Integrity, Availability, soprattutto nelle tre fasi della vita del dato:
La crittografia ci ha aiutato e ci aiuta a gestire la confidenzialità di questi dati soprattutto nei primi due step: infatti abbiamo la crittografia per i dati memorizzati sui supporti come i SSDs, sugli USB, sui SAN o sui backup attraverso la Strong Symmetric Encryptions; e per i dati in transito, cioè su tutti i dati che vengono trasmessi nel network, che sia wired o wireless, attraverso una combinazione di protezione Simmetrica o Asimmetrica di Encription.
Ma spesso quando una informazione necessita una elaborazione questa avviene ancora in chiaro, proviamo a spiegare: quando due parti desiderano inviare dati in modo sicuro, si verificava il seguente processo:
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Utilizzando questo metodo, i dati vengono codificati per la trasmissione; quindi, se una terza parte intercetta i dati, non può leggere i dati in chiaro. Ma i mittenti devono fidarsi dei destinatari, poiché i destinatari devono de crittografare i dati per eseguire l’elaborazione.
La crittografia omomorfica è una tecnologia criptografica avanzata che sta attirando sempre più l’attenzione degli esperti di sicurezza informatica in ambito aziendale e governativo. Questa tecnologia di crittografia permette di elaborare i dati criptati mentre sono ancora cifrati, il che rende possibile l’elaborazione dei dati senza decifrarli prima. L’importanza della crittografia omomorfica risiede principalmente nell’incremento della sicurezza dei dati.
Riprendiamo l’esempio di prima, ma con la crittografia omomorfica:
Il termine “omomorfismo” deriva da una parola greca che significa “stessa struttura”: il concetto è puramente matematico; in algebra astratta, un omomorfismo è un’applicazione tra due strutture algebriche dello stesso tipo che conserva le operazioni in esse definite.
In altri termini, l’omomorfismo è una funzione che preserva la struttura tra due strutture algebriche, questa funzione, descrive una trasformazione applicata a una struttura dati che ne produce una nuova, preservando la relazione tra gli elementi in entrambi i set; poiché la trasformazione applicata al set di dati mantiene la stessa struttura originaria, due identiche operazioni matematiche effettuare su dati in chiaro e su dati cifrati attraverso tale trasformazione, produrranno risultati equivalenti. Ciò consente di elaborare dati criptati e ottenere un risultato anch’esso criptato, benché decifrabile solamente da te.
Nella pratica, quasi tutti gli schemi di Homomorphic Encryption (HE) lavorano meglio quando i dati sono interi e le operazioni coinvolte sono addizioni o moltiplicazioni.
Questa è una tecnologia ancora relativamente nuova, ma sta rapidamente diventando sempre più accessibile e diffusa. In particolare, potrebbe essere molto utile in ambito medico, finanziario e governativo, dove la protezione dei dati è cruciale per la sicurezza dei pazienti, degli investimenti e delle informazioni sensibili.
La differenza primaria riguarda il tipo e la frequenza di operazioni matematiche che è possibile effettuare sui dati cifrati.
La crittografia omomorfica parziale supporta un numero selezionato di operazioni matematiche, questo significa che una sola operazione, addizione o moltiplicazione, può essere eseguita un numero illimitato di volte sui testi cifrati.
La crittografia “un po’” omomorfica si differenzia dalla precedente perché supporta operazioni selezionate fino a una certa complessità, e un numero limitato di volte.
La crittografia totalmente omomorfica intende mantenere consistente la privacy dell’informazione, tenendola sicura e accessibile al tempo stesso. Sviluppata a partire dalla precedente tipologia, FHE supporta sia la moltiplicazione che la somma, un numero illimitato di volte, aumentando l’efficienza della computazione a parti multiple sicura (SMPC). Contrariamente ad altre forme di crittografia omomorfica, questa è in grado di gestire computazioni arbitrarie su testi cifrati.
L’obiettivo della Fully Homomorphic Encryption è permettere a chiunque di usare dati criptati per eseguire operazioni utili, senza decifrare l’informazione. Infatti, un progetto organizzato dal National Institute of Standards and Technology (NIST) atto a definire gli standard crittografici posteriori al mondo dei computer quantistici, ha preso in considerazione proprio tale sistema.
La crittografia omomorfica ha anche il potenziale di rivoluzionare l’elaborazione dei big data, permettendo l’elaborazione di dati complessi in modo sicuro e privato. Ciò potrebbe portare a vantaggi in ambito aziendale, come miglioramenti nei processi di marketing e nelle analisi dei dati dei clienti; tuttavia, c’è ancora lavoro da fare per renderla più accessibile e pratica.
Questa tecnologia è ancora in fase di sviluppo e i costi per la sua implementazione sono ancora elevati. Inoltre, può essere ancora molto lenta rispetto alla crittografia tradizionale, il che la rende meno adatta per le applicazioni in tempo reale.
La crittografia omomorfica, quindi, rappresenta un importante passo avanti nella sicurezza dei dati e nella protezione della privacy digitale. Sebbene sia ancora in fase di sviluppo, la sua adozione potrebbe portare a importanti miglioramenti per i processi aziendali e la protezione dei dati sensibili. Con ulteriori sviluppi tecnologici, potrebbe diventare sempre più diffusa, portando a un futuro più sicuro e protetto per tutti gli utenti del web.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze ...

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.c...

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milio...

Solo un anno fa, i medici non potevano dire con certezza se KJ Muldoon sarebbe sopravvissuto al suo primo anno di vita. Oggi sta muovendo i primi passi a casa, con la sua famiglia al suo fianco. Quest...

Una nuova vulnerabilità nei componenti FreeBSD responsabili della configurazione IPv6 consente l’esecuzione remota di codice arbitrario su un dispositivo situato sulla stessa rete locale dell’agg...