Redazione RHC : 12 Agosto 2023 09:15
Un gruppo di esperti nel campo della sicurezza informatica ha sviluppato raccomandazioni per la protezione contro i cosiddetti “attacchi termici”. Gli attacchi termici utilizzano termocamere per leggere le impronte digitali su superfici come smartphone, tastiere e terminali di pagamento.
L’anno scorso, il dottor Mohamed Khamis ei suoi colleghi dell’Università di Glasgow hanno dimostrato quanto sia facile hackerare servizi e piattaforme in questo modo. Il team ha sviluppato il sistema ThermoSecure, che, utilizzando l’intelligenza artificiale, ha analizzato e indovinato le credenziali in pochi secondi.
Sulla base della letteratura già nota e di altri lavori scientifici, sono stati identificati 15 diversi approcci che aiuteranno a ridurre i rischi.
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Le raccomandazioni includono, ad esempio, di indossare guanti o polpastrelli di gomma e raffreddare le mani prima di inserire una password. Si consiglia inoltre di premere tutta la mano sullo schermo o sul pannello dei tasti dopo aver utilizzato il servizio.
Quindi gli esperti hanno condotto un sondaggio online che ha coinvolto 306 persone. Era importante scoprire quali misure di sicurezza sono preferite dalle persone che utilizzano regolarmente gadget personali, terminali e bancomat.
Mohamed ha commentato i risultati: “Questa è la prima revisione pubblica delle misure di sicurezza contro gli attacchi termici. Il nostro sondaggio ha mostrato risultati interessanti”. Altre proposte di esperti si concentrano su hardware e software. L’elemento riscaldante nei dispositivi potrebbe cancellare i segni e le superfici stesse potrebbero essere realizzate con materiali che dissipano il calore più velocemente.
La sicurezza può essere migliorata introducendo un algoritmo che blocca le chiavi finché la superficie non si raffredda. Inoltre, l’input che utilizza il tracciamento oculare o altri dati biometrici ridurrebbe il rischio di attacchi.
Riassumendo, gli scienziati consigliano di trovare una strategia adatta alle abitudini individuali di ciascuno e cercare di applicarla il più spesso possibile.
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