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Autore: Paolo Galdieri

CTI e Dark Web: qual è il confine invisibile tra sicurezza difensiva e reato?

Il panorama della sicurezza informatica moderna è imprescindibile dalla conoscenza della topografia del Dark Web (DW), un incubatore di contenuti illeciti essenziale per la criminalità organizzata. In tale contesto, il Dark Web Monitoring (DWM) e la Cyber Threat Intelligence (CTI) sono emersi come pratiche fondamentali, spesso obbligatorie, per la protezione degli asset digitali e la prevenzione di una fuga di dati (data leakage). L’attività proattiva di DWM consente il rilevamento di minacce critiche, come credenziali e documenti d’identità rubati, che alimentano reati di spear phishing e credential stuffing. Tuttavia, in Italia, l’imperativo di sicurezza privato si scontra con il principio di legalità

Cybersicurezza, l’evoluzione normativa verso la prevenzione infrastrutturale e la crisi di fiducia

L’attuale accelerazione normativa in materia di cybersicurezza non è un fenomeno isolato, ma il culmine di un percorso di maturazione del Diritto penale che ha dovuto confrontarsi con la dematerializzazione della condotta illecita. Da tempo, la prassi forense ha evidenziato come le fattispecie incriminatrici classiche – pensiamo all’accesso abusivo o al danneggiamento di sistemi informatici – sebbene ben concepite, risultassero insufficienti a intercettare la dinamica del rischio nell’ecosistema aziendale. L’evoluzione delle minacce, dal defacement alle prime forme di ransomware, ha spostato il focus dalla repressione del reato consumato alla prevenzione infrastrutturale. La creazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e l’istituzione del

Misoginia 2.0: l’istigazione all’odio che zittisce le donne

Questo è il quinto di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in coincidenza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne del 25 novembre . Il focus qui è sulla Misoginia 2.0 e l’impatto dell’odio di genere online sul dibattito democratico. Il panorama digitale, essenziale per la libertà di espressione, è tristemente divenuto l’ecosistema predominante per la proliferazione dei discorsi d’odio. Tra le manifestazioni più virulente si annovera l’odio misogino online o Online Sexist Hate Speech, un fenomeno che colpisce in modo mirato le donne, in particolare quelle in ruoli di visibilità

La Diffusione Illecita di Immagini Intime: Una Minaccia alla Libertà Femminile

Questo è il quarto di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in attesa del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Il focus qui è sulla diffusione non consensuale di immagini intime e le sue implicazioni legali e sociali. La diffusione non consensuale di immagini intime, nota come revenge porn, è una delle manifestazioni più insidiose e pervasive della Violenza di Genere Online (VGO). Nel dibattito legale e criminologico, si preferisce la denominazione più neutra di Non-Consensual Sharing of Intimate Images (NCII) per riconoscerlo pienamente come un atto di sopraffazione e

Cyberstalking contro il genere femminile: analisi e implicazioni legali

Questo è il terzo di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in attesa del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Il focus qui è sul cyberstalking e le sue implicazioni legali e sociali. Il cyberstalking rappresenta una delle insidie più subdole dell’era digitale, non essendo esclusivamente una mera riproposizione dello stalking tradizionale, ma una condotta che sfrutta e amplifica le debolezze dello spazio virtuale. Si tratta di una persecuzione reiterata realizzata attraverso strumenti telematici, che lede in profondità la riservatezza e la libertà individuale delle persone. L’analisi criminologica che propongo

Dal corpo allo schermo: come l’abuso sessuale si è spostato nel mondo digitale

Questo è il secondo di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in attesa del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Il focus qui è sulla evoluzione della tutela penale di fronte all’aggressione sessuale virtuale. La nozione di Violenza Sessuale Virtuale (VSV) si riferisce a una serie di condotte aggressive e coercitive a sfondo sessuale che avvengono attraverso strumenti digitali, in assenza di contatto fisico tra l’autore e la vittima. Questo fenomeno, che colpisce in modo sproporzionato donne e ragazze, si articola in forme insidiose come anche la sextortion (estorsione sessuale)

Violenza di genere online: una sfida crescente che deve essere fermata

La data del 25 novembre è il giorno designato a livello internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un momento cruciale per riflettere su tutte le forme di aggressione che colpiscono il genere femminile. In un’era sempre più connessa, un’attenzione particolare va rivolta al fenomeno della violenza facilitata dalla tecnologia o technology-facilitated gender-based violence (TFGBV). Questa rappresenta il lato oscuro della rete, un’estensione digitale della violenza di genere tradizionale. In vista della ricorrenza che chiude le iniziative di sensibilizzazione, questo articolo inaugura una serie di analisi dedicate alla violenza sulle donne in rete. La trattazione si svilupperà con la pubblicazione di

Verso la “giuritecnica”: la formazione giuridica nell’era del digitale deve essere tecnologica

Come penalista e docente di Diritto Penale dell’Informatica, allievo del compianto Maestro Vittorio Frosini, pioniere dell’Informatica Giuridica in Italia, mi trovo costantemente a riflettere sullo stato della nostra formazione. È una riflessione che si scontra con l’accelerazione della storia: l’opera di Frosini, Cibernetica, diritto e società del 1968, seppur avanguardistica per l’epoca, è oggi un metro di paragone per misurare quanto il sistema giuridico italiano sia riuscito a stare al passo con la “società digitale” che lui anticipava. La mia stessa traiettoria professionale riflette questa evoluzione. Quando pubblicai il mio primo libro,Teoria e Pratica nell’interpretazione del reato informaticonel 1997, l’approccio era inevitabilmente

La pirateria audiovisiva: tra diritto penale, mercato e nuove tecnologie

La recente operazione condotta dalla Polizia Postale di Catania, coordinata dalla Procura Distrettuale, rappresenta un ulteriore tassello nella complessa lotta alla pirateria audiovisiva. Non un episodio isolato, ma la prosecuzione di un filone investigativo inaugurato con “Gotha” (2022) e “Gotha 2” (2025), a cui si sono affiancate indagini come “Black out” e “Taken down”. L’impiego di oltre 200 investigatori in 18 città testimonia la dimensione nazionale del fenomeno e la sua natura di criminalità organizzata, ben lontana dalla figura romantica dell’”hacker solitario”. Le accuse che emergono – associazione per delinquere transnazionale, accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica aggravata – non

Supply Chain: Il blocco degli Aeroporti Europei fa riflettere su un problema sempre più critico

Il 20 settembre 2025 un cyberattacco ha colpito tre tra i principali scali europei Londra Heathrow, Bruxelles e Berlino. I sistemi digitali che governano il check-in e la gestione dei bagagli sono stati resi inutilizzabili, determinando ritardi, cancellazioni e l’impossibilità di garantire la regolarità del traffico. Per giorni, migliaia di passeggeri sono rimasti intrappolati in un caos che ha reso evidente quanto il trasporto aereo sia dipendente dal funzionamento ininterrotto dei sistemi informatici. Il cuore della vulnerabilità nella catena di fornitori La causa non va ricercata nei singoli aeroporti ma in Collins Aerospace, società statunitense del gruppo RTX Corporation che fornisce a

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