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Blue Shield shock: i dati sanitari di 5 milioni di americani sono finiti su Google Ads

Blue Shield shock: i dati sanitari di 5 milioni di americani sono finiti su Google Ads

Redazione RHC : 27 Aprile 2025 08:37

Il sistema sanitario della California ha subito una grave violazione dei dati: Blue Shield of California ha rivelato che le informazioni sanitarie personali di quasi cinque milioni di persone sono state esposte ai servizi pubblicitari e di analisi di Google. La violazione della sicurezza ha interessato il periodo da aprile 2021 a gennaio 2024.

Un avviso ufficiale di violazione della privacy è stato pubblicato sul sito web dell’organizzazione. Secondo il rapporto, l’incidente è stato causato da impostazioni errate di Google Analytics su alcuni siti Blue Shield. Questo errore ha fatto sì che i dati degli utenti venissero inviati automaticamente al sistema pubblicitario di Google Ads, dove avrebbero potuto essere utilizzati per pubblicità mirate.

Il portale del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha aggiornato l’elenco degli incidenti, confermando che la violazione ha interessato le informazioni di 4,7 milioni di iscritti al programma assicurativo. I dati esposti includono il nome del piano assicurativo, il numero di gruppo, il sesso, il codice postale, i dati di ricerca sui siti web dei medici, la data della richiesta di assistenza medica, il nome del paziente e persino i suoi obblighi finanziari.


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Particolarmente preoccupante è il fatto che in alcuni casi siano trapelati gli identificatori assegnati agli account online degli utenti. Ciò potrebbe semplificare notevolmente il collegamento delle singole azioni degli utenti su un sito a specifici servizi e diagnosi mediche, soprattutto se tali dati venissero utilizzati negli algoritmi pubblicitari di Google.

L’organizzazione ha sottolineato che non sono state interessate informazioni quali numeri di previdenza sociale, dati bancari o dati della patente di guida. Tuttavia, nonostante questa portata della fuga di notizie, gli esperti raccomandano di monitorare gli estratti conto bancari e i rapporti delle agenzie di informazione creditizia per individuare tempestivamente eventuali segnali di attività sospette.

Blue Shield non ha offerto alle vittime alcun programma di protezione contro il furto di identità e non è chiaro se verranno inviate notifiche personalizzate a ciascun utente interessato. Si tratta del secondo incidente di alto profilo che ha interessato la sicurezza dei dati presso Blue Shield nell’ultimo anno. L’anno scorso, quasi un milione di persone sono state colpite dall’attacco ransomware BlackSuit, che è penetrato nei sistemi di un appaltatore terzo, Connexure (ex Young Consulting).

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