Redazione RHC : 24 Aprile 2021 17:39
620 milioni di euro per supportare la ripresa e la resilienza, anche dal punto di vista cyber, non appena verrà varato il Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.
Questo si legge nelle 318 pagine della bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che il Consiglio dei ministri deve ancora limare, in vista della presentazione alle Camere, nei primi giorni della prossima settimana, per poi spedirlo a Bruxelles entro il 30 aprile.
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Se ne parla all’interno dell’investimento 1.5 denominato cybersecurity, specificando che “La digitalizzazione aumenta nel suo complesso il livello di vulnerabilità della società da minacce cyber, su tutti i fronti (ad es. frodi, ricatti informatici, attacchi terroristici, ecc.). Inoltre, la crescente dipendenza da servizi “software” (e la conseguente esposizione alle intenzioni degli sviluppatori/proprietari degli stessi) e l’aumento di interdipendenza delle “catene del valore digitali” (PA, aziende controllate dallo Stato, privati) pongono ulteriore enfasi sulla significatività del rischio in gioco e sull’esigenza, quindi, di una risposta forte.”
Inoltre si accenna alla trasformazione tanto attesa della PA “La trasformazione digitale della PA contiene importanti misure di rafforzamento delle nostre difese cyber, a partire dalla piena attuazione della disciplina in materia di “Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica”. Gli investimenti saranno organizzati su quattro aree di intervento principali. In primo luogo, saranno rafforzati i presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio intercettatati verso la PA e le imprese di interesse nazionale. In secondo luogo, verranno costruite o rese più solide le capacità tecniche per una valutazione e audit continuo della sicurezza degli apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale. Inoltre, investiremo in nuovo personale e strutture sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico diretto contro singoli cittadini, sia in quelle dei comparti preposti a difendere il paese da minacce cibernetiche. Infine, irrobustiremo gli asset e le unità cyber incaricate della protezione della sicurezza nazionale e della risposta alle minacce cyber. Tutto ciò sarà svolto in pieno raccordo con le iniziative Europee e alleate”.
Molto bene Italia!
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