
Deno Land, sviluppatore del runtime Deno per JavaScript, TypeScript e WebAssembly, ha presentato una petizione per cancellare il marchio di Oracle per il termine “JavaScript” presso l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO). La petizione sostiene che Oracle si stia mantenendo illegalmente i diritti sul termine travisando la sua applicazione.
Gli argomenti principali di Deno sono che “JavaScript” è un termine comune, Oracle non lo utilizza a fini commerciali e la domanda di marchio è stata depositata utilizzando prove fraudolente. In particolare, Oracle ha fornito screenshot del sito web Nodejs.org come prova dell’uso commerciale del termine.
Ryan Dahl, fondatore di Deno e creatore di Node.js, ha osservato che l’azienda ha ripetutamente cercato di risolvere questo problema in modo pacifico. Nel 2022, Dahl ha inviato una lettera aperta a Oracle chiedendole di abbandonare il marchio, ma non ha mai ricevuto risposta. Nel settembre 2024 ci riprovò, raccogliendo le firme di più di 14mila sviluppatori, ma Oracle ancora una volta ignorò l’appello.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Dahl ha spiegato che l’obiettivo di Deno è rimuovere le barriere legali all’uso del termine “JavaScript” in prodotti, eventi e nomi di organizzazioni. Ha affermato che il marchio esistente crea confusione e porta a restrizioni inutili, inclusi avvisi di violazione.
È interessante notare che gli organizzatori della conferenza JSConf hanno scelto questo nome per evitare conseguenze legali associate all’utilizzo del termine completo “The JavaScript Conference”. Incidenti simili, comprese le richieste di smettere di usare il termine, si sono verificati in precedenza con altri progetti.
La petizione sostiene inoltre che Oracle in realtà non utilizza il termine “JavaScript” nei suoi prodotti, il che potrebbe costituire motivo di cancellazione del marchio. Se Oracle non rispondesse alla richiesta dell’USPTO entro il 4 gennaio 2025, Deno potrebbe prevalere per impostazione predefinita.
Dahl spera che Oracle riconosca che “JavaScript” appartiene a una comunità globale di sviluppatori, non a una sola azienda. Ha però anche precisato che in caso di controversia Deno è pronto a presentare prove per dimostrare che il marchio non è stato utilizzato in conformità alla legge.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


Quando si pensa ad Amazon, viene subito in mente il colosso dell’e-commerce e della tecnologia, ma anche un’impresa che sta combattendo una battaglia silenziosa contro i cyber-attacchi. Ultimamente, Amazon ha alzato il velo su una…

Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze di questa minaccia possono essere estremamente…

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.ch, creato con l’obiettivo di…

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milioni di dollari dagli sportelli automatici statunitensi.…

Curtis Yarvin non è un hacker, non è un criminale informatico e non è nemmeno, in senso stretto, un esperto di cybersecurity. Eppure il suo pensiero dovrebbe interessare molto più di quanto faccia oggi chi…