
Redazione RHC : 5 Dicembre 2024 16:57
Il nuovo malware bancario Android DroidBot mira a rubare credenziali da 77 app bancarie e di criptovaluta (tra cui Binance, KuCoin, BBVA, Unicredit, Santander, Metamask, BNP Paribas, Credit Agricole, Kraken e Garanti BBVA).
La società che ha scoperto DroidBot, Cleafy, riferisce che è attivo da giugno 2024 e opera secondo lo schema malware-as-a-service (MaaS). L’abbonamento a DroidBot costa 3.000 dollari al mese e molte cyber gang utilizzano questo servizio per scopi specifici.
Secondo Cleafy, il malware attacca principalmente utenti nel Regno Unito, Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Sebbene DroidBot non abbia funzionalità nuove o sofisticate, l’analisi di una sola delle botnet costruite su di esso ha rivelato 776 casi unici di infezione nel Regno Unito, Italia, Francia, Turchia e Germania. Allo stesso tempo, i ricercatori avvertono che il malware è attualmente in fase di sviluppo e che i suoi attacchi si stanno espandendo in nuove regioni, compresi i paesi dell’America Latina.

Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Gli analisti ritengono che i creatori di DroidBot si trovino in Turchia e forniscano ai propri clienti gli strumenti già pronti necessari per sferrare attacchi. Questo “pacchetto di servizi” includono:
Poiché diversi client lavorano sulla stessa infrastruttura (e a ciascun gruppo viene assegnato un ID univoco), i ricercatori sono stati in grado di identificare 17 gruppi diversi utilizzando DroidBot. Il generatore di payload consente ai clienti di personalizzare DroidBot per applicazioni specifiche, utilizzare lingue diverse e impostare i propri indirizzi del server di controllo. Gli utenti del malware hanno inoltre accesso a documentazione dettagliata, supporto tecnico e accesso al canale Telegram, dove vengono regolarmente pubblicati gli aggiornamenti.
DroidBot spesso si maschera da applicazione come Google Chrome, Google Play Store o Android Security per indurre gli utenti a installare malware. Nonostante queste forme innocue, si comporta come un Trojan su un dispositivo infetto e cerca di rubare informazioni riservate da applicazioni specifiche.

Come molti altri malware Android, DroidBot abusa dei servizi di accessibilità per tenere traccia delle azioni dell’utente e simulare passaggi e tocchi.
Va osservato che DroidBot non è ancora penetrato nel negozio ufficiale di Google Play. Pertanto, per proteggersi da tali attacchi, i ricercatori invitano gli utenti a installare applicazioni solo da fonti attendibili e a esaminare attentamente quali autorizzazioni richiedono.
Redazione
Secondo un rapporto pubblicato di recente dal Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), l’attività globale del ransomware ha raggiunto il picco nel 2023, per poi crollare nel 2024. Questo calo...

Siamo connessi, connessi a tutto, iperconnessi. La nostra vita professionale e sociale è scandita da deadline strettissime e da un’asticella che viene continuamente alzata, dobbiamo spingere. Ci im...

Il Centro Congressi Frentani ospiterà il 12 dicembre la conferenza “Cybercrime, Artificial Intelligence & Digital Forensics”, l’evento annuale organizzato da IISFA – Associazione Italiana...

Un nuovo post pubblicato poche ore fa sul forum underground Exploit rivela l’ennesima offerta criminale legata alla vendita di accessi a siti compromessi. L’inserzionista, un utente storico del fo...

In Australia, a breve sarà introdotta una normativa innovativa che vieta l’accesso ai social media per i minori di 16 anni, un’iniziativa che farà scuola a livello mondiale. Un’analoga misura ...