Redazione RHC : 11 Giugno 2021 07:00
In un’intervista con il Wall Street Journal, il direttore in carica dell’FBI Christopher Ray ha paragonato gli attacchi ransomware all’attacco terroristico dell’11 settembre.
Tutto questo di fatto non è lontano da una attacco terroristico (pensiamo alla Colonial Pipeline e JBS), e questo significa nel linguaggio dei servizi di intelligence statunitensi, che se uno viene preso la sconta per tutti: detenzioni extragiudiziali, Guantanamo, pene iper severe e tutto il resto riservato ai terroristi, oltre alla messa in moto del comparto delle intelligence.
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Christopher Wray, ha aggiunto che l’agenzia sta indagando su 100 tipi di ransomware, molti dei quali risalgono ad operatori criminali in Russia.
Parallelamente, Reuter ha riferito che le unità della procura americana in tutto il paese hanno ricevuto una circolare, secondo la quale le indagini sugli attacchi ransomware dovrebbero ora essere condotte allo stesso modo delle indagini sugli attacchi terroristici.
Kim Zetter scrive che il vice procuratore generale degli Stati Uniti ha dato istruzioni per presentare rapporti urgenti su ogni fatto riguardante il ransomware.
“Ci sono molti paralleli, c’è molta importanza e molta attenzione da parte nostra alla prevenzione”, ha detto Wray al Wall Street Journal. “C’è una responsabilità condivisa, non solo tra le agenzie governative, ma anche nel settore privato e persino nell’americano medio”, ha aggiunto.
I commenti di Wray arrivano sulla scia di due recenti attacchi ransomware di rilievo, che hanno preso di mira le industrie statunitensi di lavorazione della carne, del petrolio e del gas, interrompendo temporaneamente i loro servizi. Sono stati inoltre perpetrati attacchi informatici ai sistemi online di diversi governi locali.
JBS, che fornisce oltre il 20% di tutta la carne bovina in America, ha affermato che tutti i suoi stabilimenti di carne bovina degli Stati Uniti sono stati messi offline domenica scorsa a causa di un attacco ransomware.
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