Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Il DNA Diagnostics Center ha subito una violazione dei dati.

Redazione RHC : 6 Dicembre 2021 08:48

La società americana DNA Diagnostics Center (DDC) degli Stati Uniti D’America, ha scoperto una violazione dei dati che ha colpito 2.102.436 persone. L’azienda offre servizi come test di paternità sul DNA, test di fertilità, COVID-19, genitorialità e test a fini di immigrazione.

CORSO NIS2 : Network and Information system 2
La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce. Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.

Accedi All'Anteprima del Corso condotto dall'Avv. Andrea Capelli sulla nostra Academy e segui l'anteprima gratuita.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

In un messaggio ufficiale pubblicato sul sito DDC, si dice che gli specialisti dell’azienda hanno scoperto cosa è successo il 6 agosto di quest’anno.

Poi si è scoperto che sconosciuti hanno avuto accesso non autorizzato alla rete DDC e a un database archiviato contenente “informazioni personali raccolte tra il 2004 e il 2012”. Si sottolinea che questo database non è associato a sistemi attivi e database attualmente utilizzati dalla DDC.

Secondo i risultati dell’indagine recentemente conclusa, i criminali informatici sono rimasti online dal 24 maggio al 28 luglio di quest’anno e sono persino riusciti a eliminare alcuni file e cartelle.

“Il database interessato era collegato a un’organizzazione nazionale di test genetici acquisita dalla DDC nel 2012. Questo sistema non è mai stato utilizzato dalle attività della DDC e non è stato utilizzato dal 2012 ”

assicura DDC.

A quanto pare, i seguenti dati potrebbero essere finiti nelle mani degli hacker:

  • nomi utente completi;
  • numeri di carta di credito + CVV;
  • numero di conto finanziario;
  • password dagli account della piattaforma.

Fortunatamente, i dati direttamente correlati ai test genetici non sono stati interessati, poiché sono archiviati su un sistema diverso.

Attualmente, DDC ha coinvolto esperti di sicurezza delle informazioni di terze parti in modo da recuperare i file rubati e garantire che gli aggressori non li distribuiscano ulteriormente. Finora, la società non è a conoscenza di casi di frode o uso improprio delle informazioni rubate.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

RHC effettua una BlackView con NOVA ransomware: “Aspettatevi attacchi pericolosi”

Il giorno 10 Maggio 2025 il comune di Pisa ha subito un attacco Ransomware all’interno dei loro sistemi informatici. Il giorno dopo Nova ha rivendicato l’attacco ed il 21 dello stesso me...

Shock alla Casa Bianca! Gli hacker imitano la voce del capo dello staff con l’IA!

La Casa Bianca ha avviato un’indagine dopo che ignoti hanno avuto accesso al telefono personale del capo dello staff presidenziale degli Stati Uniti, Susie Wiles, e hanno utilizzato i dati per ...

Akira Ransomware Group: l’ascesa inarrestabile di un predatore digitale

Se c’è un nome che nel 2025 continua a campeggiare con crescente insistenza nei report di incident response, nei feed di threat intelligence e nei blog degli analisti di cybersicurezza, &#...

Scuole italiane: Non ci siamo! Occorre una riforma epocale sulle tecnologie digitali. Subito!

Il 66% dei docenti italiani afferma di non essere formato per insegnare l’IA e la cybersecurity. Se consideriamo le sole scuole pubbliche, la percentuale aumenta drasticamente al 76%. La domand...

E’ Allarme Cyber in Italia! Mantovano: Ospedali, giustizia e imprese nel mirino dei cybercriminali

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha partecipato questa mattina, alla Loggia dei Mercanti di Ancona, all’incontro “La cybersicurezza per lo sviluppo so...