
Avevamo di recente parlato delle attività del partito Pirata europeo, da sempre oppositore alla sorveglianza di massa e nei confronti delle AI e dell’iniziativa denominata Chat Control (come avevamo riportato qualche tempo fa), che permette qualora vada in campo alle AI di leggere all’interno delle chat di messaggistica e nelle e-mail alla ricerca di informazioni per perseguire la pedopornografia.
Ieri sera invece una svolta epocale storica relativamente all’utilizzo della sorveglianza di massa e delle tecnologie di AI. Il Parlamento europeo ha adottato una relazione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel diritto penale e il suo utilizzo da parte della polizia e delle autorità giudiziarie in materia penale (A9-0232/2021).
Il testo include un paragrafo storico: per la prima volta il Parlamento si pronuncia collettivamente contro la tecnologia di sorveglianza di massa biometrica. I pirati europei hanno a lungo messo in guardia contro le implicazioni sui diritti fondamentali dei sistemi di riconoscimento facciale.
Patrick Breyer, membro del Parlamento europeo del partito pirata tedesco e relatore ombra della relazione, commenta:
“Questa è una svolta per il movimento per fermare la sorveglianza di massa biometrica in Europa. La società civile, e soprattutto l’iniziativa dei cittadini europei “Reclaim Your Face” chiedono da tempo il divieto di queste tecnologie altamente invasive e soggette a errori negli spazi pubblici, che denunciano erroneamente un gran numero di cittadini innocenti, discriminano sistematicamente i gruppi rappresentati e hanno un effetto raggelante su una società libera e diversificata. Con tassi di errore (falsi positivi) fino al 99%, la tecnologia di sorveglianza facciale è inefficace e non ha alcuna somiglianza con la ricerca mirata.”
E poi continua
“Oggi il Parlamento europeo si unisce alla lotta contro la sorveglianza di massa biometrica. Questo voto invia un messaggio forte ai legislatori e ai governi che stanno negoziando la futura legge sull’intelligenza artificiale”
Marcel Kolaja MEP, membro del partito pirata e vicepresidente del Parlamento europeo, che è relatore del parere dell’IMCO sul rapporto, commenta:
“Questa richiesta europea di vietare il riconoscimento facciale nello spazio pubblico è davvero un passo importante nella lotta contro la sorveglianza di massa e pone anche le basi per futuri negoziati sull’intelligenza artificiale in Parlamento. Quello che dobbiamo capire è che tali pratiche metterebbero a repentaglio i diritti fondamentali dei cittadini europei. Inoltre, minaccerebbe gravemente le minoranze, gli attivisti per i diritti umani e il lavoro dei giornalisti.
E continua dicendo:
Con il riconoscimento facciale negli spazi pubblici, i giornalisti non potrebbero svolgere il loro lavoro in sicurezza. Gli oligarchi avrebbero ancora più strumenti nelle loro mani per perseguitare e opprimere coloro che rischiano la vita quando combattono contro l’ingiustizia.”
Alla fine aggiunge un punto fondamentale sul discorso sorveglianza di massa
“La sorveglianza di massa dei cittadini e i principi democratici semplicemente non vanno di pari passo.”
Ed è fondamentale che il Parlamento Europeo ne prenda atto.
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