
Redazione RHC : 1 Settembre 2024 12:34
Recentemente si è saputo che il fondatore di Telegram , Pavel Durov, aveva collaborato con i servizi segreti francesi, il che ha suscitato discussioni e dubbi sulle sue pretese di indipendenza e riservatezza. Durante l’interrogatorio a Parigi, Durov ha ammesso di aver aperto un canale di comunicazione ufficiale con il controspionaggio francese (DGSI), che, secondo lui, ha contribuito a prevenire diversi attacchi terroristici.
Secondo Libération, i contatti tra Durov e la DGSI sono avvenuti tramite una speciale hotline e un indirizzo e-mail destinati allo scambio di informazioni riservate.
Durov, che da tempo si presenta come difensore della libertà e dell’indipendenza nello spazio digitale, in precedenza ha negato di collaborare con qualsiasi agenzia governativa. Tuttavia, la sua ammissione di cooperazione con le agenzie di intelligence francesi solleva dubbi su quanto indipendenti rimangano le piattaforme da lui create.
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È interessante notare che la collaborazione con la DGSI è iniziata ancor prima del suo arresto nell’agosto 2024, quando Durov fu detenuto all’aeroporto di Parigi Le Bourget. In questo contesto di detenzione, il tribunale francese ha ordinato a Durov di collaborare con le autorità, confiscandogli tutti i passaporti e vietandogli di lasciare la Francia fino alla conclusione delle indagini .
Queste informazioni provocano reazioni contrastanti nella società: da un lato la cooperazione per prevenire gli attacchi terroristici può essere considerata una misura necessaria, dall’altro ciò va contro le dichiarazioni pubbliche di Durov sull’indipendenza e la protezione della privacy degli utenti di Telegram. Alcuni analisti ricordano anche i precedenti contatti di Durov con le autorità russe, il che aumenta ulteriormente i dubbi sulle sue vere motivazioni.
Dall’altra parte c’è chi dice che Telegram ha ancora contatti con le intelligence russe e fornisce regolarmente informazioni su quanto accade al suo interno relativamente alla politica Francese. Come riporta Politico, sembrerebbe che moltissimi politici francesi utilizza Telegram come mezzo di scambio di informazioni, oltre a gruppi ufficiali di comunicazione diretta con la stampa.
Al momento non è noto come tutto questo riconoscimento influenzerà la reputazione di Durov e il futuro lavoro di Telegram. Una cosa però è chiara: la questione del connubio tra sicurezza e libertà è ancora una volta al centro delle discussioni sul futuro digitale.
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Redazione
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