Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

La fantasia dell’Hacking non ha confini! Revival Hijack: sfrutta pacchetti PyPI eliminati per attacchi alla supply chain

Redazione RHC : 6 Settembre 2024 21:34

Gli analisti di JFrog hanno scoperto un nuovo attacco, a cui hanno dato il nome Revival Hijack . Si è scoperto che gli aggressori registrano nuovi progetti in PyPI utilizzando i nomi di pacchetti precedentemente eliminati per sferrare attacchi alle catene di approvvigionamento.

Secondo i ricercatori, questa tecnica “avrebbe potuto essere utilizzata per dirottare 22.000 pacchetti PyPI, portando successivamente a centinaia di migliaia di download di pacchetti dannosi”.

Tali attacchi sono possibili perché i nomi dei pacchetti rimossi da PyPI diventano nuovamente disponibili per la registrazione. Cioè, gli sviluppatori che decidono di rimuovere il proprio progetto da PyPI ricevono solo un avvertimento sulle possibili conseguenze.

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

“L’eliminazione di questo progetto renderà il suo nome disponibile a qualsiasi altro utente PyPI”, si legge nell’avviso. “Gli utenti potranno creare nuove versioni utilizzando questo nome di progetto purché i nomi dei file distribuiti non corrispondano ai nomi dei file precedentemente distribuiti.”

Si segnala che PyPI dispone di una blacklist chiusa che contiene i nomi dei pacchetti per i quali non è possibile registrare nuovi progetti. Tuttavia, la maggior parte dei pacchetti rimossi non sono inclusi in questo elenco.

Secondo JFrog, più di 22.000 pacchetti vulnerabili al Revival Hijack sono già stati rimossi da PyPI, alcuni dei quali erano piuttosto popolari. Pertanto, in media, 309 pacchetti vengono rimossi da PyPI al mese, il che significa che si aprono costantemente nuove opportunità per gli aggressori.

I ricercatori citano ad esempio il caso del pacchetto pingdomv3, che è stato rimosso da PyPI il 30 marzo 2024. Il nome del pacchetto è stato intercettato lo stesso giorno e gli aggressori hanno immediatamente pubblicato un aggiornamento in cui è stato aggiunto al pacchetto un trojan Python, offuscato tramite Base64 e destinato all’ambiente CI/CD Jenkins.

Per mitigare i rischi derivanti dal Revival Hijack, gli specialisti di JFrog sono intervenuti e hanno creato nuovi progetti Python, utilizzando un account denominato security_holding per “assumere” i nomi dei pacchetti remoti più popolari. I ricercatori hanno anche cambiato i numeri di versione in 0.0.0.1 per garantire che gli utenti attivi non potessero ricevere l’aggiornamento.

Tre mesi dopo, JFrog scoprì che questi pacchetti erano stati scaricati quasi 200.000 volte, grazie a script automatizzati ed errori degli utenti.

Per proteggersi da tali attacchi, gli esperti raccomandano che gli utenti e le organizzazioni utilizzino il blocco dei pacchetti per rimanere su determinate versioni note e affidabili, nonché per verificare l’integrità dei pacchetti, verificarne i contenuti, monitorare i cambiamenti di proprietà e l’attività di aggiornamento atipica.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Skitnet: Il Malware che Sta Conquistando il Mondo del Ransomware

Gli esperti hanno lanciato l’allarme: i gruppi ransomware stanno utilizzando sempre più spesso il nuovo malware Skitnet (noto anche come Bossnet) per lo sfruttamento successivo delle ...

Bypass di Microsoft Defender mediante Defendnot: Analisi Tecnica e Strategie di Mitigazione

Nel panorama delle minacce odierne, Defendnot rappresenta un sofisticato malware in grado di disattivare Microsoft Defender sfruttando esclusivamente meccanismi legittimi di Windows. A differenza di a...

Falso Mito: Se uso una VPN, sono completamente al sicuro anche su reti WiFi Aperte e non sicure

Molti credono che l’utilizzo di una VPN garantisca una protezione totale durante la navigazione, anche su reti WiFi totalmente aperte e non sicure. Sebbene le VPN siano strumenti efficaci per c...

In Cina il CNVD premia i migliori ricercatori di sicurezza e la collaborazione tra istituzioni e aziende

Durante una conferenza nazionale dedicata alla sicurezza informatica, sono stati ufficialmente premiati enti, aziende e professionisti che nel 2024 hanno dato un contributo significativo al National I...

Quando l’MFA non basta! Abbiamo Violato il Login Multi-Fattore Per Capire Come Difenderci Meglio

Nel mondo della cybersecurity esiste una verità scomoda quanto inevitabile: per difendere davvero qualcosa, bisogna sapere come violarlo. L’autenticazione multi-fattore è una delle co...