
Redazione RHC : 19 Novembre 2025 11:37
La polizia olandese ha riferito di aver condotto un’operazione su larga scala contro un servizio di hosting “a prova di bomba” non meglio identificato, confiscando circa 250 server fisici nei data center dell’Aia e di Zoetermeer.
Migliaia di server virtuali sono stati successivamente disattivati. I media ritengono che si tratti di hosting CrazyRDP. Le forze dell’ordine non hanno rivelato il nome del servizio, ma è operativo dal 2022 ed è stato coinvolto in oltre 80 indagini sulla criminalità informatica, sia nei Paesi Bassi che all’estero.
Secondo gli investigatori, la società di hosting offriva ai propri clienti l’anonimato e garantiva la non collaborazione con la polizia. Le sue risorse ospitavano ransomware, botnet, campagne di phishing e persino contenuti relativi ad abusi sessuali su minori.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub. Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Gli investigatori stanno attualmente conducendo un’analisi forense delle apparecchiature sequestrate per identificare gli operatori e i clienti del servizio.
Questo servizio offriva ai clienti servizi VPS e RDP senza KYC o registri, e la registrazione richiedeva solo nome utente e password. La pubblicazione sottolinea che veniva spesso raccomandato come affidabile sul darknet.
Il 12 novembre, tutti i post sul canale Telegram ufficiale di CrazyRDP sono stati cancellati e gli iscritti sono stati reindirizzati a un nuovo canale che discuteva dell’improvvisa chiusura del servizio. I clienti hanno segnalato che alcuni di loro avevano oltre 30 server ospitati sulla piattaforma.
Molti hanno sospettato un exit scam: il supporto tecnico di CrazyRDP ha inizialmente segnalato problemi al data center, ma poi ha semplicemente smesso di rispondere.
Redazione
Il 18 novembre 2025, alle 11:20 UTC, una parte significativa dell’infrastruttura globale di Cloudflare ha improvvisamente cessato di instradare correttamente il traffico Internet, mostrando a milion...

Questo è il quinto di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in coincidenza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza co...

18 novembre 2025 – Dopo ore di malfunzionamenti diffusi, l’incidente che ha colpito la rete globale di Cloudflare sembra finalmente vicino alla risoluzione. L’azienda ha comunicato di aver imple...

La mattinata del 18 novembre 2025 sarà ricordata come uno dei blackout più anomali e diffusi della rete Cloudflare degli ultimi mesi. La CDN – cuore pulsante di milioni di siti web, applicazioni e...

La stanza è la solita: luci tenui, sedie in cerchio, termos di tisane ormai diventate fredde da quanto tutti parlano e si sfogano. Siamo gli Shakerati Anonimi, un gruppo di persone che non avrebbe ma...