Redazione RHC : 2 Febbraio 2022 16:41
La londinese Nina Jane Patel, 43 anni, afferma di essere stata “virtualmente abusata” nel Metaverso di Facebook pochi secondi dopo essere entrata nel nuovo mondo virtuale.
“Entro 60 secondi dall’adesione, sono stata molestata verbalmente e sessualmente. 3-4 avatar maschili con voci maschili hanno effettivamente violentato il mio avatar e scattato foto. È stato un incubo”
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
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ha detto la donna nel suo post sulla piattaforma di blogging Medium.
Secondo Patel, non ha utilizzato alcuna funzionalità di sicurezza informatica perché tutto è accaduto troppo in fretta.
Dopo aver condiviso la sua esperienza, la donna ha dovuto affrontare una serie di commenti cattivi, tra cui “non scegliere un avatar femminile, è una decisione facile” o “non essere stupida, non era reale”. I commentatori hanno descritto la sua situazione come “un patetico tentativo di attenzione”.
Le segnalazioni di aggressioni sessuali sono già un problema nel metaverso. All’inizio di dicembre, un beta tester ha affermato che uno sconosciuto ha fatto una cosa analoga con il suo avatar.
La realtà virtuale aggiunge un altro livello che rende più tese situazioni come questa. In risposta, il vicepresidente di Horizon Metaverse Vivek Sharma di Meta ha detto a Verge che l’incidente è stato “assolutamente sfortunato” e che il beta tester non ha utilizzato una funzionalità di sicurezza informatica che avrebbe potuto bloccare l’interazione con gli altri l’avatar.
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