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LockBit hacked! Deface dei loro siti ed esposizione dei dati degli affiliati!

LockBit hacked! Deface dei loro siti ed esposizione dei dati degli affiliati!

Luca Stivali : 8 Maggio 2025 07:24

La scorsa notte, il gruppo ransomware LockBit ha subito un grave attacco informatico che ha compromesso la sua infrastruttura nel dark web. Gli affiliati e gli amministratori del gruppo hanno trovato i loro pannelli di controllo compromessi e le home modificate con il messaggio: “Don’t do crime CRIME IS BAD xoxo from Prague”, accompagnato da un link per scaricare un file denominato “paneldb_dump.zip” contenente un dump del database MySQL del gruppo.

L’archivio trapelato include informazioni altamente sensibili, tra cui:

  • 59.975 indirizzi Bitcoin utilizzati per le transazioni del gruppo.
  • 4.442 messaggi di negoziazione tra LockBit e le sue vittime, datati tra dicembre 2024 e aprile 2025.
  • Configurazioni dei ransomware utilizzati negli attacchi, inclusi dettagli su quali file o sistemi evitare.
  • Elenco di 75 affiliati e amministratori, con password in chiaro come “Weekendlover69” e “Lockbitproud231”.

Il leader del gruppo, noto come “LockBitSupp”, ha confermato la violazione, affermando che non sono state compromesse chiavi private o dati critici.


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CVE Enrichment
Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.

Cosa trovi nel servizio:
✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor.
✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV).
✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia.
✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.


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Da un’analisi veloce del dump SQL abbiamo notato che il database è stato esfiltrato il 29 Aprile, quindi possiamo ragionevolmente supporre che in quella data xoxo From Prague (o chiunque ci sia dietro a questo data leak) abbia dumpato il database e solo nella notte fra il 7 e l’8 Maggio sia stato eseguito il deface dei siti.

Questo attacco rappresenta un duro colpo per LockBit, già indebolito da precedenti operazioni delle forze dell’ordine, come “Operation Cronos”, che aveva portato al sequestro di server, arresti e sanzioni internazionali.

La fuga di dati offre agli esperti di sicurezza e alle autorità un’opportunità unica per analizzare le operazioni interne di LockBit e potrebbe accelerare ulteriori azioni legali contro i suoi membri.

Per adesso chiudiamo l’articolo con una dichiarazione di LockBitSUP

!!! LockBitSupp statement: “It’s Not Scary to Fall – It’s Scary Not to Get Up”

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Immagine del sitoLuca Stivali
Cyber Security Enthusiast e imprenditore nel settore IT da 25 anni, esperto nella progettazione di reti e gestione di sistemi IT complessi. Passione per un approccio proattivo alla sicurezza informatica: capire come e da cosa proteggersi è fondamentale.

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