
Redazione RHC : 1 Settembre 2025 09:35
In un’importante novità legale è alle porte. Un tribunale statunitense ha ordinato al gruppo NSO, noto produttore di spyware, di pagare 167 milioni di dollari a WhatsApp. Questa sentenza è la conseguenza di una campagna di hacking del 2019 in cui oltre 1.400 utenti WhatsApp sono stati compromessi utilizzando lo spyware Pegasus di NSO.
La causa è stata avviata da WhatsApp, che ha sostenuto violazioni delle leggi federali e statali in materia di hacking, oltre a violazioni dei suoi termini di servizio. WhatsApp ha confermato di aver corretto le vulnerabilità di sicurezza nelle sue app iOS e Mac, sfruttate in queste campagne di spionaggio mirato.
Secondo quanto annunciato da WhatsApp, il bug ha consentito agli hacker di infiltrarsi segretamente nei dispositivi di un gruppo di utenti, con un numero di vittime inferiore a 200 persone. La vulnerabilità incriminala è il CVE-2025-55177, la quale è stata completamente risolta. Apple aveva già risolto una vulnerabilità correlata (CVE-2025-43300) che era stata sfruttata in parallelo durante la stessa campagna.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Meta (la società madre di WhatsApp) lo ha descritto come un attacco altamente sofisticato, che prende di mira solo individui specifici. Secondo il signor Donncha Ó Cearbhaill, direttore del Security Lab di Amnesty International (Londra, Regno Unito), la campagna di spionaggio è durata circa 90 giorni a partire dalla fine di maggio, utilizzando spyware avanzati e tecniche “zero-click”.
Ciò significa che i dispositivi sono stati infettati senza che l’utente abbia eseguito alcuna azione (zero-click). Tramite WhatsApp, gli aggressori possono rubare dati dall’iPhone, inclusi messaggi e altre informazioni sensibili. WhatsApp ha affermato di aver inviato avvisi direttamente agli utenti interessati, rifiutandosi di rivelare le origini della campagna.
La portavoce di Meta, Margarita Franklin, ha confermato che il numero delle vittime è inferiore a 200 e ha affermato che qualche settimana fa è stata distribuita una patch. Non è la prima volta che WhatsApp è presa di mira dallo spionaggio. Nel 2019, il software Pegasus di NSO Group (Israele) è penetrato in oltre 1.400 dispositivi tramite WhatsApp, spingendo l’azienda a intentare una causa e a ricevere un risarcimento di 167 milioni di dollari da un tribunale statunitense.
Più di recente, all’inizio di quest’anno, la piattaforma ha anche sventato un’altra campagna di spionaggio che aveva preso di mira circa 90 persone, tra cui giornalisti e rappresentanti della società civile in Italia. Gli esperti di sicurezza raccomandano agli utenti di aggiornare regolarmente le applicazioni e i sistemi operativi per ridurre il rischio di essere sfruttati tramite gravi vulnerabilità.
L’ultimo incidente dimostra ancora una volta che le piattaforme di messaggistica più diffuse, come WhatsApp, restano una potenziale “porta d’accesso” per campagne mirate di spionaggio informatico.
Redazione
ROMA – La profonda crisi istituzionale che ha investito l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha spinto Guido Scorza, componente del Collegio, a un intervento pubblico mirato a ...

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza informatica in Italia ha visto una preoccupante escalation di attacchi, con un aumento significativo dei crimini informatici. Un fenomeno particolarmente...

Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro. Una sfilza di interruzioni ...

Il CERT-AGID ha rilevato recentemente una sofisticata campagna di phishing mirato che sta prendendo di mira gli studenti dell’Università di Padova (UniPd). L’operazione, ancora in corso, sfrutta ...

Gli esperti del Group-IB hanno presentato un’analisi dettagliata della lunga campagna di UNC2891, che ha dimostrato la continua sofisticatezza degli schemi di attacco agli sportelli bancomat. L’at...