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Tag: controllo

Spyware si, spyware no: è solo prospettiva! La NSO Group ora è sotto il controllo Statunitense

L’azienda israeliana NSO Group , sviluppatrice del famigerato spyware Pegasus , è recentemente passata sotto il controllo di investitori americani. Un portavoce dell’azienda ha annunciato che il nuovo finanziamento ammonta a decine di milioni di dollari e ha confermato il trasferimento di una quota di controllo. Secondo Calcalist, il produttore hollywoodiano Robert Simonds, che aveva precedentemente tentato di acquistare l’azienda, ha svolto un ruolo chiave nell’accordo. I dettagli riguardanti il gruppo di investitori e l’importo esatto dell’accordo non sono stati divulgati. NSO sottolinea che l’accordo non influisce sulla giurisdizione o sulla supervisione: la sede centrale della società rimarrà in Israele e continuerà

L’Europa si infligge sanzioni. Parte la rivoluzione digitale open source in nome della Sovranità Digitale

In passato abbiamo già assistito a come gli Stati Uniti abbiano bloccato la vendita di tecnologie e prodotti a paesi coinvolti in conflitti, come nel caso della guerra tra Ucraina e Russia. Queste restrizioni hanno accelerato lo sviluppo di soluzioni tecnologiche domestiche in molte nazioni. Ora anche l’Europa vuole seguire la stessa strada: avere il pieno controllo dei propri sistemi digitali, senza dipendere da attori stranieri. Paradossalmente, il modello sanzionatorio adottato dagli Stati Uniti ha prodotto l’effetto opposto rispetto agli obiettivi dichiarati: anziché rallentare lo sviluppo tecnologico degli stati antagonisti, come la Russia, ha contribuito ad alimentare un forte desiderio di autonomia

Crypto Wars e sorveglianza globale: il caso Paragon in Italia e il dilemma della Privacy

Politica, informatica e privacy. Una triade alla continua ricerca di equilibrio con una storia di conflitti che ha origini dall’introduzione dei personal computer a livello consumer. I tentativi del governo USA nell’evitare l’accesso a cittografia “strong enough” per i cittadini e stati esteri sono stati numerosi dal 1990 in poi. Sopranominate come “Crypto Wars”, tali tentativi avevano l’obiettivo di mantenere un livello accettabile da garantire potenziale decryption da parte di agenzie governative per motivi di publica sicurezza. Da questo contesto nacque il software Pretty Good Privacy (PGP) che permetteva authenticazione e comunicazioni private. L’utilizzo di PGP venne ampiamente adottato da una grossa

Leak esplosivo: ecco come la Cina censura e sorveglia il web!

Analisti Sentinel LABS hanno scoperto una fuga di dati della società di sicurezza cinese TopSec che rivela dettagli su come i sistemi di monitoraggio dei contenuti web vengono utilizzati per censurare gli interessi sia del governo che di clienti privati. I documenti dimostrano che la TopSec forniva servizi specialistici a un’impresa statale quando il suo leader fu indagato per corruzione. Ciò conferma la stretta collaborazione tra le autorità cinesi e le società private di sicurezza informatica nella gestione delle crisi informatiche. La fuga di notizie contiene oltre 7.000 righe di log e codice utilizzati per configurare l’infrastruttura DevOps e i servizi ai clienti. Sono

Dall’altra parte della Politica: L’Influenza della Cina sulle Abitudini Digitali degli Americani

Daneel Kutsenko, studente del terzo anno di liceo in una periferia del Maryland, non aveva mai dedicato particolare attenzione alla Cina. Tuttavia, il mese scorso, con il governo degli Stati Uniti pronto a vietare TikTok per motivi di sicurezza nazionale, ha deciso di scaricare RedNote, un’altra app cinese per la condivisione di video. Per Kutsenko, questa esperienza ha aperto una nuova prospettiva sulla Cina. Guardando i contenuti su Xiaohongshu, un social cinese simile a Instagram, ha scoperto uno spaccato di vita cinese che gli è sembrato vibrante e spensierato. L’approccio di Kutsenko riflette un fenomeno più ampio. Nonostante le crescenti restrizioni e

Cucù: La Backdoor non c’è più! La Cina pronta a sostituire Windows con HarmonyOS

Abbiamo seguito da vicino l’evoluzione delle sanzioni statunitensi e assistito alla nascita di sistemi come HarmonyOS e Astra Linux, sviluppati in risposta alle sanzioni Statunitensi. Forse lo Zio Sam non aveva previsto che, in pochi anni, nazioni come Cina e Russia sarebbero riuscite a colmare il vuoto tecnologico creato dal divieto di acquistare tecnologia occidentale. Questo scenario ha portato alla costruzione di nuovi ‘muri’, non fatti di mattoni, ma di barriere digitali, eretti in nome della sicurezza nazionale e dell’autonomia tecnologica. E come sappiamo i muri una volta eretti, ci vuole tempo prima che questi vengano abbattuti. Ma vi rimandiamo alla lettura

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