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Windows11. Elon Musk scrive un insolito tweet Satya Nadella

Redazione RHC : 27 Giugno 2021 13:49

Il lancio di Windows 11, avvenuto lo scorso giovedì 24, ha avuto ripercussioni in tutto il mondo, come previsto.

Nei social network non sono mancate le reazioni sull’arrivo della prossima generazione del sistema operativo di Microsoft, ma una di queste ha attirato l’attenzione per aver coinvolto il miliardario Elon Musk.

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Rispondendo ad un post del CEO di Microsoft Satya Nadella su Twitter, il proprietario di Tesla ha fatto una richiesta insolita.

“Riporta indietro Zune! È il momento”

ha scritto Musk nel suo tweet, che finora ha accumulato più di 8.800 like.

Nel messaggio, il CEO di SpaceX si riferiva a Microsoft Zune, un classico riproduttore audio e video lanciato dal colosso di Redmond nel 2006. Il dispositivo, la cui disponibilità era limitata ad alcuni mercati, era un concorrente dell’iPod di Apple.

Microsoft Zune. Ricordiamoci di cosa si tratta

Con schermi che andavano da 1,8 a 3,2 pollici, i primi Zune supportavano formati audio e video come MP3, WMA, MPEG-4, WMV ecc. Inoltre consentivano la visualizzazione di foto e consentivano l’ascolto della radio FM, oltre ad altre funzionalità, con spazio di archiviazione a partire da 4 GB.

Come molti altri lettori multimediali lanciati nel primo decennio del 21° secolo, Zune è rimasto indietro con l’ascesa degli smartphone. L’arrivo di telefoni cellulari con una maggiore capacità di archiviazione ha portato la maggior parte degli utenti a ritirare i propri lettori MP3.

A complicare ulteriormente la situazione di questi dispositivi classici, i servizi di streaming audio hanno portato un nuovo modo di consumare la musica. Invece di scaricare i file e archiviarli nel lettore, abbiamo iniziato ad ascoltare i brani online, direttamente sul cellulare.

Zune resistette ancora per qualche tempo, con nuove versioni ed evolvendosi in una piattaforma di musica digitale, su servizi come Xbox Music e Groove Music. Nel 2011, tuttavia, i lettori sono stati sospesi da Microsoft, mentre la versione online del servizio ha funzionato fino al 2015.

Redazione
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