Redazione RHC : 7 Marzo 2023 09:45
Un attacco informatico ransomware su uno dei principali ospedali di Barcellona ha paralizzato il sistema informatico del centro che ha costretto la cancellazione di 150 operazioni non urgenti e fino a 3.000 controlli dei pazienti, hanno detto lunedì i funzionari.
L’attacco di domenica all’Hospital Clinic de Barcelona ha spento i computer dei laboratori, del pronto soccorso e della farmacia della struttura in tre centri principali e diverse cliniche esterne.
“Non possiamo fare alcuna previsione su quando il sistema tornerà alla normalità”, ha detto lunedì il direttore dell’ospedale Antoni Castells in una conferenza stampa. Ha detto che il piano di emergenza dell’ospedale avrebbe consentito loro di funzionare per diversi giorni, ma sperava che il sistema sarebbe stato riparato prima.
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Una dichiarazione del governo regionale della Catalogna afferma che l’Agenzia per la sicurezza informatica della regione sta lavorando per ripristinare il sistema. L’agenzia ha detto lunedì che l’attacco è stato orchestrato al di fuori della Spagna dalla cyber gang RansomHouse.
Il segretario per le telecomunicazioni del governo regionale, Segi Marcén, ha affermato che gli hacker non hanno finora presentato alcuna richiesta di riscatto, ma che non verrà pagato alcun denaro.
L’ufficio stampa dell’ospedale ha affermato che tutto il lavoro al momento è svolto su carta e che l’ospedale stava deviando i nuovi casi urgenti ad altri ospedali della città.
L’agenzia di stampa statale spagnola EFE ha affermato che l’attacco ha interrotto l’accesso ai registri dei pazienti e la comunicazione tra le unità.
Come stiamo vedendo, la criminalità informatica da profitto sta incessantemente sfruttando gli ospedali in quanto sa che il rischio per le vite umane è molto alto e si pagano i riscatti molto alla svelta.
Per questo in Italia occorrerebbe avviare un crash program per sanare le infrastrutture obsolescenti degli ospedali, o almeno mettere al sicuro con delle opportune protezioni perimetrali le componenti esposte su internet.
Gli autori della minaccia collegati all’operazione ransomware Play hanno sfruttato una vulnerabilità zero-day in Microsoft Windows prima della sua correzione, avvenuta l’8 aprile 20...
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