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160 milioni di dollari rubati dal market di criptovalute Wintermute

Redazione RHC : 23 Settembre 2022 07:53

  

Il market maker delle criptovalute Wintermute ha annunciato di essere stato colpito da un attacco hacker in cui gli aggressori sono riusciti a rubare più di 160 milioni di dollari.

Per Market Maker si definisce un Intermediario che si assume il compito di garantire, in via continuativa, la negoziabilità di determinati titoli. La figura del market maker è molto simile a quella del dealer in quanto, entrambi i soggetti si impegnano ad esporre proposte impegnative di acquisto e vendita su determinati titoli.

Tuttavia, mentre al dealer è consentito, in via del tutto discrezionale, sospendere per un certo periodo l’esposizione delle proposte negoziali, il market maker è obbligato a garantire senza interruzioni la possibilità di scambiare determinate quantità minime del titolo o dei titoli sui quali si è impegnato.

L’azienda assicura che rimane solvibile, tuttavia, nel prossimo futuro potrebbero verificarsi interruzioni del servizio, poiché verranno eseguiti lavori di ripristino. Si sottolinea che l’attacco non ha interessato le operazioni di Cefi e OTC.

Il market maker Wintermute fornisce liquidità su oltre 50 piattaforme e scambi di criptovaluta, comprese risorse come Binance, Coinbase, Kraken e Bitfinex.

Il capo di Wintermute, Evgeny Gaevoy , ha affermato che la compagnia è pronta a considerare quello che è successo come un incidente da parte di un hacker etico.

Cioè, i rappresentanti dell’azienda sono pronti a pagare all’hacker una ricompensa per la scoperta e sfruttamento della vulnerabilità senza alcuna conseguenza legale. Tuttavia, non è ancora chiaro se l’attaccante stesso sia interessato a restituire i fondi sottratti a Wintermute.

Il portafoglio dell’hacker è noto per contenere attualmente circa 47,7 milioni di dollari di asset. Il resto dei fondi viene ritirato nel pool di liquidità “3CRV” di Curve Finance, dove sarà difficile tracciare o congelare.

Sebbene finora ci siano pochi dettagli tecnici sull’attacco stesso, gli esperti di sicurezza delle informazioni e Gaeva ritengono che, molto probabilmente, l’attaccante abbia utilizzato un bug nello strumento Profanity, per il quale è già disponibile un exploit PoC. Profanity è un generatore di indirizzi Ethereum leggibili dall’uomo (i cosiddetti indirizzi vanity) contenenti parole, nomi o frasi. Inoltre, l’autore del progetto l’ha abbandonato alcuni anni fa.

Va detto che gli analisti che hanno scoperto di recente la vulnerabilità di Profanity hanno affermato che gli aggressori l’hanno già utilizzata per rubare circa 3,3 milioni di dollari. Hanno esortato tutti a smettere di usare Profanity il prima possibile, a non tenere i fondi nei portafogli creati con questo progetto e a spostare immediatamente le risorse altrove.

Redazione
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