
Redazione RHC : 8 Febbraio 2023 07:11
I ricercatori sulle minacce di SecurityScorecard hanno compilato un elenco di indirizzi IP proxy pubblici di KillNet contenente 17.920 indirizzi bot utilizzati per raggruppare gli attacchi DDoS.

Lo strumento gratuito è progettato per aiutare le organizzazioni a proteggersi dai bot della cyber gang KillNet e arriva dopo che il governo degli Stati Uniti ha emesso un avviso che il gruppo di criminali informatici sta intensificando i suoi attacchi contro ospedali e cliniche.
Sebbene gli attacchi DDoS di KillNet in genere non causino gravi danni, possono causare interruzioni del servizio per ore o persino interrompere i siti Web per giorni e questo può essere particolarmente dannoso per le organizzazioni sanitarie e per i milioni di pazienti che supportano.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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Gli attacchi DDoS possono impedire a pazienti e medici di inviare e ricevere informazioni sanitarie online e rendere difficile per i pazienti prenotare appuntamenti.
Inoltre, gli aggressori a volte utilizzano DDoS per distogliere l’attenzione del personale addetto alla sicurezza di un’organizzazione mentre sferrano attacchi più gravi, come il furto di informazioni riservate o la distribuzione di ransomware.
Redazione
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