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Anche i grandi cadono sul patching! La banca cinese ICBC non aveva aggiornato la vulnerabilità critica Citrix Bleed

Redazione RHC : 22 Gennaio 2024 06:58

La divisione statunitense dei servizi finanziari dell’Industrial and Commercial Bank of China (ICBC), la più grande banca al mondo per asset, ha subito un attacco informatico. Tale attacco ha causato l’interruzione delle negoziazioni dei titoli del Tesoro, secondo quanto dichiarato dalla banca cinese. L’ICBC ha confermato che il suo ramo finanziario, chiamato ICBC Financial Services, è stato colpito da un attacco ransomware. L’incursione alle infrastrutture IT della banca è stata svolta dalla cybergang ransomware d’èlite LockBit che ha sfruttato la vulnerabilità critica Citrix Bleed.

Ancora una volta la velocità di reazione tra il rilascio di una fix e un attacco informatico è sempre più all’attenzione. I criminali informatici beneficiano sempre di questo periodo di “mancata sicurezza” delle infrastrutture informatiche.

Subito dopo la scoperta dell’attacco, l’ICBC ha preso misure per isolare i sistemi coinvolti al fine di contenere l’incidente. Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha dichiarato di essere consapevole della situazione e di essere in contatto con i principali partecipanti al settore finanziario e con i regolatori federali, continuando a monitorare la situazione.


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L’ICBC ha precisato che i sistemi di posta elettronica aziendali della sua divisione negli Stati Uniti operano indipendentemente da quelli della sede centrale in Cina. La filiale ICBC di New York e altre istituzioni affiliate, non sono state colpite dall’attacco.

Il governo cinese ha dichiarato che l’ICBC sta lavorando per minimizzare l’impatto e le perdite causate dall’attacco. L’attacco ransomware è stato sferrato da LockBit 3.0, secondo Marcus Murray, fondatore di Truesec, una società di sicurezza informatica svedese.

LockBit è una nota gang che opera nel ransomware-as-a-service, dove il gruppo fornisce il software dannoso ad altri hacker criminali affiliati. È stato riconosciuto come uno dei ceppi di ransomware più diffusi, che rappresenta circa il 28% di tutti gli attacchi ransomware noti da luglio 2022 a giugno 2023, secondo i dati di Flashpoint, una società di sicurezza informatica.

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