
Redazione RHC : 25 Aprile 2021 07:08
Il giorno in cui Apple avrebbe annunciato una sfilza di nuovi prodotti al suo evento Spring Loaded, è apparsa una perdita da un trimestre inaspettato.
La famigerata banda di ransomware REvil ha affermato di aver rubato dati e schemi dal fornitore Apple Quanta Computer, su prodotti inediti e che avrebbero venduto i dati al miglior offerente se non avesse ricevuto un pagamento di 50 milioni di dollari.
Come prova, hanno rilasciato una cache di documenti sui prossimi MacBook Pro. Da allora hanno aggiunto schemi di iMac e molto altro ancora all’interno del loro Blog “happy blog”, nelle darknet.
La connessione ad Apple e il tempismo drammatico hanno generato clamore sull’attacco.
Ma tutto questo riflette anche la confluenza di una serie di tendenze inquietanti nel ransomware.
Dopo anni passati a perfezionare le proprie tecniche di crittografia, ora gli operatori di RaaS, si stanno concentrando sempre più sul furto di dati e sull’estorsione come fulcro dei loro attacchi, e in tufto questo le richieste riaultano strabilianti.
#redhotcyber #cybersecurity #technology #hacking #hacker #infosec #infosecurity #cybercrime
Redazione
Anthropic ha rilasciato Claude Opus 4.5 , il suo nuovo modello di punta, che, secondo l’azienda, è la versione più potente finora rilasciata e si posiziona al vertice della categoria nella program...

Il lavoro da remoto, ha dato libertà ai dipendenti, ma con essa è arrivata anche la sorveglianza digitale. Ne abbiamo parlato qualche tempo fa in un articolo riportando che tali strumenti di monitor...

ROMA – La profonda crisi istituzionale che ha investito l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali ha spinto Guido Scorza, componente del Collegio, a un intervento pubblico mirato a ...

Negli ultimi anni, il panorama della sicurezza informatica in Italia ha visto una preoccupante escalation di attacchi, con un aumento significativo dei crimini informatici. Un fenomeno particolarmente...

Quest’autunno, abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi con il cloud, non so se ci avete fatto caso. Cioè, AWS, Azure, e dopo Cloudflare. Tutti giù, uno dopo l’altro. Una sfilza di interruzioni ...