
La polizia olandese ha fermato due ragazzi di 17 anni sospettati di attività di spionaggio, con possibili collegamenti alla Russia, secondo quanto riportato venerdì dal quotidiano Telegraaf.
Il padre di uno dei giovani ha dichiarato che il figlio sarebbe stato reclutato tramite Telegram da un hacker filo-russo. Ad agosto, il ragazzo si sarebbe recato davanti agli uffici di Europol, Eurojust e all’ambasciata canadese all’Aia trasportando un cosiddetto “wifi sniffer”, uno strumento in grado di individuare reti wireless vicine e intercettarne i dati.
Il pubblico ministero non ha fornito commenti ufficiali sul caso, citando la giovane età dei sospettati. È stato tuttavia confermato che uno dei due resterà in custodia per ulteriori due settimane, mentre l’altro è stato posto agli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico.
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Secondo il genitore del principale sospettato, lunedì pomeriggio otto uomini con passamontagna hanno fatto irruzione nella loro abitazione con un mandato di perquisizione. Gli agenti hanno raggiunto direttamente la stanza dove il ragazzo stava facendo i compiti, portandolo via senza ulteriori spiegazioni, limitandosi a parlare di “spionaggio” e “servizi a un paese straniero”.
Il padre ha descritto il figlio come una persona riservata, appassionata di videogiochi e con ottime competenze informatiche, che lavora part-time in un supermercato e non manifesta interesse per esperienze all’esterno. Gli arresti sono stati effettuati a seguito di informazioni fornite dai servizi di intelligence olandesi (AIVD).
Sebbene casi simili non siano mai stati resi pubblici nei Paesi Bassi, in Germania il governo ha già avviato campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani per prevenire il loro coinvolgimento in attività di spionaggio come “agenti usa e getta”.
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