
Cyberbullismo e terrore digitale: perché il fumetto di Betti ti fa sentire a disagio (e fa bene così)
Quando ho deciso di scrivere questa storia di Betti, non era certo per fare un fumetto “carino” o “facile”, da leggere in un pomeriggio assolato al mare e da dimenticare il giorno dopo. No, nasce dal bisogno urgente di raccontare una realtà che anch’io ho visto, sentito e vissuto, senza filtri, né abbellimenti. Certo non mi riferisco alla realtà del bullismo digitale, ma di quello vecchio stile anni ’70, quando i “praticoni” di una scuola di periferia, con ben poca simpatia, decisero di farmi diventare il loro bersaglio per qualche risata. Il bullismo, oggi digitale, specie in una scuola, non è mai una

