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Bose colpita da un Ransomware.

Redazione RHC : 28 Maggio 2021 07:21

Il produttore di apparecchiature audio Bose ha rivelato di essere stato vittima di un sofisticato attacco ransomware, ma il gigante del suono non ha pagato il riscatto ed è stato in grado di limitare l’impatto dell’incidente informatico.

Secondo un avviso depositato presso l’ufficio del procuratore generale del New Hampshire, la società ha rilevato per la prima volta l’attacco ransomware ai propri sistemi interni statunitensi il 7 marzo e ha avviato immediatamente i protocolli di risposta agli incidenti e attivato il proprio team IT per contenere la minaccia e rafforzare le difese.


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Tuttavia, la società non ha pagato alcun riscatto.

Bose ha fornito questa dichiarazione a Commercial Integrator:

A marzo abbiamo subito un sofisticato attacco informatico. Abbiamo ripristinato e protetto rapidamente i nostri sistemi con il supporto di esperti di sicurezza informatica di terze parti. Abbiamo anche informato l’FBI. Durante la nostra indagine abbiamo identificato un numero molto limitato di persone i cui dati sono stati interessati e abbiamo inviato loro comunicazioni direttamente in conformità con i nostri requisiti legali.

Inoltre ha aggiunto:

Non abbiamo effettuato alcun pagamento di riscatto. Non ci sono state interruzioni delle nostre attività dove il nostro obiettivo è fornire ai nostri clienti i migliori prodotti ed esperienze che si aspettano da Bose. Sappiamo quanto sia importante salvaguardare le informazioni che ci vengono affidate e restiamo impegnati nella difesa dalle minacce informatiche.

Il 29 aprile, l’indagine ha rivelato che i dati dei file interni delle risorse umane relativi a sei ex dipendenti con sede nel New Hampshire sono stati accessibili e potenzialmente pubblici. I dati includono nomi, numeri di previdenza sociale e informazioni relative al risarcimento.

“Le prove forensi a nostra disposizione dimostrano che l’autore della minaccia ha interagito con un set limitato di cartelle all’interno di questi file”, ha affermato la società che ha analizzato i dati. “Tuttavia, non abbiamo prove per confermare che i dati contenuti in questi file siano stati esfiltrati con successo, ma non siamo nemmeno in grado di confermare il contrario”.

La società ha dichiarato nella sua comunicazione di aver ingaggiato esperti per monitorare il dark web per i dati potenzialmente rubati e da allora ha implementato misure per proteggersi da attacchi futuri, tra cui:

  • Protezione avanzata da malware/ransomware su endpoint e server
  • Analisi forense dettagliata sui server impattati per analizzare la portata dell’attacco
  • File dannosi bloccati dagli endpoint
  • Monitoraggio e registrazione degli eventi migliorati
  • Blocco dei siti e indirizzi IP dannosi collegati allo specifico attore della minaccia
  • Password modificate per gli utenti finali e gli utenti privilegiati
  • Chiavi di accesso modificate per tutti gli account di servizio

La società ha anche offerto agli ex dipendenti del New Hampshire interessati dei servizi di protezione delle loro identità per 12 mesi, secondo l’avviso.

Fonte

https://mytechdecisions.com/it-infrastructure/bose-says-it-suffered-ransomware-attack/

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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