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Brave scende nell’arena delle AI applicate ai motori di ricerca e implementa Summarizer

Redazione RHC : 4 Marzo 2023 18:21

Mentre Bing, potenziato dall’intelligenza artificiale di ChatGPT e Bard di Google hanno iniziato a testare l’utilizzo delle AI all’interno dei motori di ricerca, anche i motori di ricerca minori scendono nell’arena.

Infatti Brave, giovedì ha aggiunto alcune di quelle capacità di elaborazione del linguaggio direttamente nel suo browser web con una funzione che riassume i risultati della ricerca.

La funzione, chiamata Summarizer, dove Brave genera alcune spiegazioni abbreviate per le domande in alcuni risultati di ricerca, combinandole con collegamenti e note a piè di pagina alle sue fonti di informazioni. È inoltre progettato per offrire frammenti di testo più ricchi che vengono visualizzati nei risultati di ricerca più ordinari.

Google da anni aggiunge risposte più dirette alle query di ricerca, mostrando mappe, orari di lavoro, testi di canzoni e consigli sui prodotti insieme ai collegamenti tradizionali ai siti Web di altri. 

I modelli di linguaggio di grandi dimensioni come quello che alimenta ChatGPT sono addestrati a riconoscere i modelli da vaste porzioni di testo. Possono fornire risultati impressionanti, sintetizzare frasi coerenti e persino scrivere saggi su un’immensa varietà di argomenti. 

Durante i miei test, ha fornito risultati utili per alcune query, ad esempio “Cos’è il pixel binning?” e “Cosa significano i numeri sui fianchi dei pneumatici?” Ma ha anche faticato a gestire in modo coerente gli elementi temporali per domande di attualità come “Cosa è successo con il pallone spia cinese?” e “L’UE approverà l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft?”

Brave offre un pulsante di feedback per i commenti sui risultati del suo Summarizer e la funzione può essere disabilitata nelle impostazioni.

Brave è un insolito esempio di società di browser indipendente che si è ritagliata una nicchia nonostante il predominio di Chrome di Google e, in misura minore, di Safari di Apple. L’azienda si affida a Chromium, il progetto software guidato da Google che è alla base di Chrome, ma ha creato il proprio motore di ricerca e sistema di annunci.

Brave ha preso piede nel mercato dei browser rimuovendo gli annunci e la tecnologia di tracciamento dai siti Web per impostazione predefinita, sostituendo la propria tecnologia pubblicitaria incentrata sulla privacy come alternativa. Circa 57 milioni di persone ora utilizzano il browser ogni mese e il motore di ricerca che l’azienda ha integrato nel browser ora risponde a 22 milioni di query al giorno.

Redazione
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