Redazione RHC : 28 Ottobre 2021 15:37
Non sorprende affatto apprendere, come riportato da Politico, che il principale sostenitore finanziario dell’informatore di Facebook Frances Haugen e della rete legale che coordina la sua campagna pubblica, sia il fondatore miliardario di EBay, Pierre Omidyar.
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L’Haugen Show continua oggi come un consorzio di organi di informazione accuratamente coltivati (compresi quelli che sono stati più dediti all’agitazione per la censura onlin : l’ unità “tech” del New York Times e il team “disinformazione” di NBC News) il quale ha iniziato a pubblicare il tesoro di archivi presi da Facebook con il titolo presuntuoso “The Facebook Papers”.
Domenica, Haugen ha dichiarato al New York Times che la sua ricchezza personale in Bitcoin è stata finanziata con “l’aiuto di gruppi senza scopo di lucro sostenuti da Mr. Omidyar solo per viaggi e spese simili”. Ma il giornale ha anche confermato che l’azienda che ha ideato il lancio della campagna pubblica di Haugen e la complessa strategia mediatica, è un gruppo “fondato dall’ex aiutante di Barack Obama Bill Burton” il quale è stato:
“pagato dai donatori, compresi i gruppi senza scopo di lucro sostenuti da Mr. Omidyar. È anche un importante donatore di un nuovo losco gruppo che si fa chiamare “Whistleblower Aid”
bizzarramente guidato dall’avvocato anti-Trump e dalla star dei social media Resistance Mark Zaid, che è stato uno dei critici più accesi di Edward Snowden e Julian Assange, di cui ha chiesto a lungo il carcere.
Il patrimonio netto di Omidyar è attualmente stimato in 22 miliardi di dollari, il che lo rende il 26° essere umano più ricco del pianeta. Come tanti miliardari che si impegnano a donare gran parte della loro ricchezza in beneficenza, il patrimonio netto di Omidyar cresce rapidamente ogni anno: nel 2013, appena otto anni fa, era di “soli” 8 miliardi di dollari e da allora è quasi triplicato .
Il ruolo centrale di Omidyar in questo ultimo schema, è dato dal fatto che vuole imporre un maggiore controllo sui social media, finanziando molte se non la maggior parte delle campagne e le organizzazioni progettate per controllare la politica su Internet sotto la benevola bandiera della lotta alla “disinformazione” e all'”estremismo”.
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