
Pietro Melillo : 22 Giugno 2024 09:17
Nel mondo della cybersecurity, il panorama delle minacce è in continua evoluzione. Tra le minacce più insidiose degli ultimi anni vi sono i ransomware, software malevoli progettati per criptare i dati delle vittime e richiedere un riscatto in cambio della chiave di decrittazione. Un gruppo che ha fatto recentemente notizia di recente è la gang ransomware Cloak, che ha deciso di esporre il proprio data leak site (DLS) anche sulla clearnet, ovvero la parte di internet accessibile pubblicamente senza bisogno di software specifici per l’anonimato come Tor.

Immagine del DLS di Cloak pubblicato sulla clearnet, dallo screenshot si può notare che le attività WEB sono attualmente work in progress rispetto alla versione darkweb

Immagine del DLS di Cloak pubblicato sulla clearnet,sezione dedicata alle FAQ
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La gang di ransomware Cloak, emergente nel panorama del cybercrimine tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, ha già segnato il suo impatto significativo nonostante la sua relativa novità. Specializzata nella pratica della doppia estorsione, Cloak non solo cifra i dati delle vittime, ma minaccia anche di pubblicare informazioni sensibili se non viene pagato un riscatto.
Tra le vittime più illustri di Cloak, spicca Mundocar, una compagnia di noleggio veicoli spagnola. Gli hacker sono riusciti a sottrarre 100 GB di dati interni, utilizzando la minaccia di pubblicazione per forzare il pagamento del riscatto. Tuttavia, in questo caso specifico, le negoziazioni sembrano essere fallite, con i dati che sono stati poi pubblicati online.

Immagine del DLS di Cloak ,post di mundocar.eu
Di seguito alcune delle vittime italiane più rilevanti identificate finora:
Nonostante Cloak non abbia ancora raggiunto la notorietà di gruppi più affermati come LockBit o BlackBasta, la sua capacità di adattarsi e operare efficacemente nel panorama del ransomware indica che potrebbe diventare una minaccia crescente nei prossimi anni.
Tradizionalmente, i gruppi ransomware operano nel dark web, una sezione di internet accessibile solo attraverso software come Tor, che garantisce un alto livello di anonimato e privacy. I data leak sites sono piattaforme dove i cybercriminali pubblicano i dati rubati alle vittime che si rifiutano di pagare il riscatto. Questi siti fungono da ulteriore leva di pressione sulle vittime, minacciando di esporre pubblicamente informazioni sensibili.
La scelta di Cloak di esporre il proprio DLS anche sulla clearnet rappresenta una mossa audace.

Immagine del DLS di Cloak pubblicato sul darkweb, captcha verification

Immagine del DLS di Cloak pubblicato sul darkweb, DLS Homepage
Questo spostamento ha implicazioni significative sia per le vittime che per le forze dell’ordine:
Esponendo il proprio DLS sulla clearnet, Cloak aumenta drasticamente la visibilità dei dati rubati. Qualsiasi utente con accesso a internet può potenzialmente trovare e consultare queste informazioni, amplificando il danno reputazionale e operativo per le vittime. Tuttavia, questa maggiore visibilità comporta anche un rischio elevato per gli stessi cybercriminali, poiché le forze dell’ordine possono monitorare più facilmente queste attività.
La clearnet è soggetta a una regolamentazione molto più severa rispetto al dark web. Le forze dell’ordine e le agenzie di cybersecurity possono intervenire più rapidamente per chiudere i siti e perseguire legalmente i responsabili. Questa mossa potrebbe quindi sembrare controintuitiva, ma potrebbe essere interpretata come un segno di arroganza o un tentativo di sfruttare una fase di transizione in cui le normative non sono ancora completamente efficaci nel contrastare queste minacce.
L’obiettivo di Cloak potrebbe essere duplice: intimidire le vittime mostrando la facilità con cui possono essere esposti i loro dati e sfidare apertamente le autorità, dimostrando una sorta di invulnerabilità percepita. Questo potrebbe essere parte di una strategia più ampia per consolidare il loro marchio nel panorama della criminalità informatica.
La decisione della gang ransomware Cloak di esporre il proprio data leak site sulla clearnet segna un cambiamento significativo nel modus operandi dei cybercriminali. Questa mossa rappresenta una sfida diretta alle autorità e aumenta il livello di rischio per le vittime. Tuttavia, con una risposta tempestiva e coordinata, le forze dell’ordine e la comunità della cybersecurity possono affrontare efficacemente questa minaccia. La battaglia contro i ransomware continua, e la capacità di adattarsi rapidamente a queste evoluzioni sarà cruciale per mantenere la sicurezza nel mondo digitale.
Pietro Melillo
Gli esperti del Group-IB hanno presentato un’analisi dettagliata della lunga campagna di UNC2891, che ha dimostrato la continua sofisticatezza degli schemi di attacco agli sportelli bancomat. L’at...

L’azienda israeliana NSO Group ha presentato ricorso contro una decisione di un tribunale federale della California che le vieta di utilizzare l’infrastruttura di WhatsApp per diffondere il softwa...

Una vulnerabilità, contrassegnata come CVE-2025-61757, è stata resa pubblica Searchlight Cyber giovedì scorso. I ricercatori dell’azienda hanno individuato il problema e hanno informato Oracle, c...

Negli ultimi mesi il problema degli insider sta assumendo un peso sempre più crescente per le grandi aziende, e un episodio ha coinvolto recentemente CrowdStrike. La società di cybersecurity ha infa...

La campagna su larga scala TamperedChef sta nuovamente attirando l’attenzione degli specialisti, poiché gli aggressori continuano a distribuire malware tramite falsi programmi di installazione di a...