Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
UtiliaCS 970x120
Enterprise BusinessLog 320x200 1
Cloudflare blackout globale: si è trattato di un errore tecnico interno. Scopriamo la causa

Cloudflare blackout globale: si è trattato di un errore tecnico interno. Scopriamo la causa

Redazione RHC : 19 Novembre 2025 08:58

Il 18 novembre 2025, alle 11:20 UTC, una parte significativa dell’infrastruttura globale di Cloudflare ha improvvisamente cessato di instradare correttamente il traffico Internet, mostrando a milioni di utenti di tutto il mondo una pagina di errore HTTP che riportava un malfunzionamento interno della rete dell’azienda.

L’interruzione ha colpito una vasta gamma di servizi – dal CDN ai sistemi di autenticazione Access – generando un’ondata anomala di errori 5xx. Secondo quanto riportato da Cloudflare che lo riporta con estrema trasparenza, la causa non è stata un attacco informatico ma un errore tecnico interno, scatenato da una modifica alle autorizzazioni di un cluster database.

Cloudflare ha precisato fin da subito che nessuna attività malevola, diretta o indiretta, è stata responsabile dell’incidente. L’interruzione, come riporta il comunicato di post mortem, è stata innescata da un cambiamento a un sistema di permessi di un database ClickHouse che, per un effetto collaterale non previsto, ha generato un file di configurazione anomalo utilizzato dal sistema di Bot Management.


Rhc Conference Sponsor Program 2

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!
Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Tale “feature file”, contenente le caratteristiche su cui si basa il modello di machine learning anti-bot dell’azienda, ha improvvisamente raddoppiato le sue dimensioni a causa della presenza di numerose righe duplicate.

Questo file, aggiornato automaticamente ogni pochi minuti e propagato rapidamente a tutta la rete globale di Cloudflare, ha superato il limite previsto dal software del core proxy, causando un errore critico.

Il sistema che esegue l’instradamento del traffico – noto internamente come FL e nella sua nuova versione FL2utilizza infatti limiti rigidi per la preallocazione di memoria, con un massimo fissato a 200 feature. Il file corrotto ne conteneva più del doppio, facendo scattare un “panic” del modulo Bot Management e interrompendo l’elaborazione delle richieste.

Nei primi minuti dell’incidente, l’andamento irregolare degli errori ha portato i team di Cloudflare a sospettare inizialmente un massiccio attacco DDoS: il sistema sembrava infatti riprendersi spontaneamente per poi ricadere nel guasto, un comportamento insolito per un errore interno.

Questa fluttuazione era dovuta alla natura distribuita dei database coinvolti. Il file veniva generato ogni cinque minuti e, poiché solo alcune parti del cluster erano state aggiornate, il sistema produceva alternativamente file “buoni” e file “difettosi”, propagandoli istantaneamente a tutti i server.

Nell blog si legge :

Ci scusiamo per l’impatto sui nostri clienti e su Internet in generale. Data l’importanza di Cloudflare nell’ecosistema Internet, qualsiasi interruzione di uno qualsiasi dei nostri sistemi è inaccettabile. Il fatto che ci sia stato un periodo di tempo in cui la nostra rete non è stata in grado di instradare il traffico è profondamente doloroso per ogni membro del nostro team. Sappiamo di avervi deluso oggi“.

Con il passare del tempo, l’intero cluster è stato aggiornato e le generazioni di file “buoni” sono cessate, stabilizzando il sistema nello stato di errore totale. A complicare ulteriormente la diagnosi è intervenuta una coincidenza inaspettata: il sito di stato di Cloudflare, ospitato esternamente e quindi indipendente dall’infrastruttura dell’azienda, è risultato irraggiungibile nello stesso momento, alimentando il timore di un attacco coordinato su più fronti.

La situazione ha iniziato a normalizzarsi alle 14:30 UTC, quando gli ingegneri hanno individuato la radice del problema e interrotto la propagazione del file corrotto. È stato quindi distribuito manualmente un file di configurazione corretto e forzato un riavvio del core proxy. La piena stabilità dell’infrastruttura è stata ripristinata alle 17:06 UTC, dopo un lavoro di recupero dei servizi che avevano accumulato code, latenze e stati incoerenti.

Diversi servizi chiave hanno subito impatti significativi: il CDN ha risposto con errori 5xx, il sistema di autenticazione Turnstile non riusciva a caricarsi, Workers KV restituiva errori elevati e l’accesso alla dashboard risultava bloccato per la maggior parte degli utenti. Anche il servizio Email Security ha visto diminuire temporaneamente la propria capacità di rilevare lo spam a causa della perdita di accesso a una fonte IP reputazionale. Il sistema di Access ha registrato un’ondata di fallimenti di autenticazione, impedendo a molti utenti di raggiungere le applicazioni protette.

L’interruzione ha evidenziato vulnerabilità legate alla gestione distribuita della configurazione e alla dipendenza da file generati automaticamente con aggiornamenti rapidi. Cloudflare ha ammesso che una parte delle deduzioni del suo team durante i primi minuti dell’incidente si è basata su segnali fuorvianti – come il down del sito di stato – che hanno ritardato la corretta diagnosi del guasto. L’azienda ha promesso un piano di intervento strutturato per evitare che un singolo file di configurazione possa nuovamente bloccare segmenti così ampi della sua rete globale.

Cloudflare ha riconosciuto con grande trasparenza la gravità dell’incidente, sottolineando come ogni minuto di interruzione abbia un impatto significativo sull’intero ecosistema Internet, dato il ruolo centrale che la sua rete svolge.

L’azienda ha annunciato che questo primo resoconto sarà seguito da ulteriori aggiornamenti e da una revisione completa dei processi interni di generazione delle configurazioni e gestione degli errori di memoria, con l’obiettivo dichiarato di evitare che un evento simile possa ripetersi.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Cloudflare blackout globale: si è trattato di un errore tecnico interno. Scopriamo la causa
Di Redazione RHC - 19/11/2025

Il 18 novembre 2025, alle 11:20 UTC, una parte significativa dell’infrastruttura globale di Cloudflare ha improvvisamente cessato di instradare correttamente il traffico Internet, mostrando a milion...

Immagine del sito
Misoginia 2.0: l’istigazione all’odio che zittisce le donne
Di Paolo Galdieri - 19/11/2025

Questo è il quinto di una serie di articoli dedicati all’analisi della violenza di genere nel contesto digitale, in coincidenza con la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza co...

Immagine del sito
Cloudflare va giù nel magnifico Cloud! incidente globale in fase di risoluzione
Di Redazione RHC - 18/11/2025

18 novembre 2025 – Dopo ore di malfunzionamenti diffusi, l’incidente che ha colpito la rete globale di Cloudflare sembra finalmente vicino alla risoluzione. L’azienda ha comunicato di aver imple...

Immagine del sito
Cloudflare down: siti web e servizi offline il 18 novembre 2025
Di Redazione RHC - 18/11/2025

La mattinata del 18 novembre 2025 sarà ricordata come uno dei blackout più anomali e diffusi della rete Cloudflare degli ultimi mesi. La CDN – cuore pulsante di milioni di siti web, applicazioni e...

Immagine del sito
Shakerati Anonimi: l’esperienza di Nicoletta e il thriller della carta di credito
Di Redazione RHC - 18/11/2025

La stanza è la solita: luci tenui, sedie in cerchio, termos di tisane ormai diventate fredde da quanto tutti parlano e si sfogano. Siamo gli Shakerati Anonimi, un gruppo di persone che non avrebbe ma...